14 luglio, 2006 (14:16) | Di: Stefano Negrini
Chi ha la scoliosi durante la crescita neanche se ne accorge. Spesso non nota i fianchi diversi l’uno dall’altro. Spesso l’estetica è una cosa che vediamo noi adulti, medici e genitori: ma prima che interessi al ragazzo spesso passano degli anni. E questo è un problema. Perché chi non sente nulla fa fatica a curarsi. E se è un ragazzino o un bambino piccolo si fida degli adulti, ma se è pure un adolescente vuole e pretende giustamente di decidere lui. Ecco allora che è indispensabile parlare e spiegare, e far capire che cosa si cura e perché. In realtà poi questo serve anche ai genitori, perché pure loro devono capire. Ci troviamo quindi a parlare di cosa è normale ...
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15 giugno, 2006 (10:10) | Di: Stefano Negrini
La prescrizione del corsetto è sempre un momento difficile per tutti: soprattutto per il ragazzino che ci sta guardando in quel momento in faccia, ma anche per i genitori. E’ difficile sapere che cosa si può provare dall’altra parte della scrivania senza esserci passati in prima persona, anche se le reazioni che appaiono sono le più diverse: dalla rabbia alla determinazione, dalla tristezza alla paura al rifiuto. Dal punto di vista del medico, queste sensazioni possono (e devono) essere guidate in senso positivo, perché se la situazione ci costringe alla prescrizione di un corsetto (ragazzi, ricordate che nessun medico prova piacere a farlo !), allora è indispensabile convincere a partecipare attivamente al trattamento tutti gli attori del team terapeutico, che ...
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30 maggio, 2006 (15:40) | Di: Antonio Negrini
La prescrizione di un corsetto da parte del medico costituisce, sia per il giovane paziente che per i suoi genitori, uno dei momenti più delicati e difficili da superare.
Quasi sempre il corsetto viene recepito dal giovane come una corazza che imprigiona il corpo e che impedisce di intrattenere normali relazioni con i compagni. Questo trauma può diventare, oltre che uno stato di sofferenza psicologica, un serio ostacolo nella attuazione di una cura che, per essere efficace, richiede la massima collaborazione e responsabilità del paziente e della famiglia.
Per aiutare il giovane a superare queste difficoltà abbiamo preparato un filmato di pochi minuti intitolato: "Con il corsetto si può fare una vita normale". Il titolo sembra un paradosso, ma man mano che ...
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25 maggio, 2006 (09:30) | Di: Michele Romano
La lettura di un commento inviato da un collega fisioterapista al blog mi stimola a fare una considerazione di fondo: la scoliosi è la patologia dell’umiltà. Umiltà nell’accettare che le sicurezze in questo campo sono ancora lontane dal maturare e umiltà nel mettere in questione le proprie idee quando qualche fatto, supportato da prove scientifiche, le mette in crisi.
Lo stesso atteggiamento prudente è essenziale non solo quando si discute tra addetti ai lavori, ma soprattutto quando ci si confronta con i ragazzi e le loro famiglie, angosciate da questa tegola che arriva sempre inaspettatamente e confuse dalla ridda di informazioni caotiche delle quali sono vittime. Attenzione! della scoliosi sappiamo veramente poche cose e queste poche sono raccolte nelle ...
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12 maggio, 2006 (19:15) | Di: Stefano Negrini
- I bite e gli apparecchi dentali non curano la scoliosi.
- I plantari non curano la scoliosi.
- I massaggi non curano la scoliosi.
- Le manipolazioni non curano la scoliosi.
E’ ora di dirlo forte e chiaro. Scusatemi, ma non ne posso più di vedere i disastri causati da questi pseudo-maghi e/o veri furfanti che si aggirano per la giungla del trattamento della scoliosi. Basta!Visto che non posso parlarvi di miei pazienti veri, perché potrebbero riconoscersi, vi parlo di due pazienti inventati mettendo insieme pezzi di storie vere raccolte negli anni. Molti si riconosceranno, perché purtroppo queste storie sono tutte uguali, ma sappiate tutti che non è possibile…Prima storia. Adele, 15 anni, viene in prima visita con una grave scoliosi, ormai chirurgica (ossia da operare). Racconta ...
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24 aprile, 2006 (18:25) | Di: Stefano Negrini
Non è raro di fronte ad una prima visita per un paziente con una scoliosi, magari grave, vedere gli occhi smarriti dei genitori che si chiedono come hanno fatto a non accorgersene prima. Sono un papà anch’io e mi sembra di sentire il tuffo al cuore, percepire il vuoto allo stomaco di quando ti senti dire: è una patologia importante, dobbiamo impegnarci a fondo nel trattamento. E vedo quegli occhi che guardano due fianchi che ormai si manifestano in tutta la loro diversità, quel gibbo marcato (ma che a questo punto sembra proprio enorme) che non avevano colto prima.
Per fortuna che la scoliosi peggiora in fretta, e questa è un pronta spiegazione che attenua (ma non elimina) i sensi di ...
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18 aprile, 2006 (16:09) | Di: Stefano Negrini
Isico ha deciso di creare uno spazio sul proprio sito aperto alle discussioni, dedicato in particolare a chi con la scoliosi ha a che fare tutti i giorni, perchè ne è colpito personalmente o tramite uno dei familiari. Uno dei problemi più grossi che abbiamo noi medici e terapeuti è che non sappiamo che cosa pensano esattamente i nostri pazienti. Spesso non sappiamo neanche che cosa vogliono. O meglio, vengono da noi per chiederci di star meglio, e noi tendiamo a pensare che vogliano che curiamo la loro malattia. Mi spiego: facendo una ricerca sul mal di schiena acuto, quello che affligge quasi tutta l'umanità, e che per anni abbiamo curato solo con delle pillole antidolorifiche, abbiamo scoperto che ...
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