La mia quotidianità con l’armatura
Ciao a tutti!
Anche io porto un corsetto denominato Sforzesco dal 28 Giugno 2013, proprio il giorno in cui l’oratorio estivo andava in piscina, uffa…
Tutto iniziò quando dovetti andare dalla pediatra per il certificato medico e in presenza di un ortopedico mi feci controllare la schiena. Quest’ultimo notò una scoliosi: mi indirizzò allora verso un suo collega che inizialmente mi diede da praticare una ginnastica correttiva, ma poi mi consigliò di farmi visitare da Isico.
Il giorno dell’appuntamento ero preoccupata e non sapevo che fare. Ho passato il viaggio in auto a pensare come avrei reagito se mi avessero detto di mettere il corsetto.
Arrivata nella sala d’attesa iniziai a osservare gli altri ragazzi e ragazze che erano tesi come me, almeno credo, però non notavo stranezze in loro, anzi erano normalissimi.
Durante la visita la dottoressa mi disse che dovevo portare il corsetto: ero affranta!
Al ritorno a casa tutti mi volevano consolare: non mi aspettavo questa accoglienza.
Poi arrivò anche il giorno in cui dovevo andare a ritirare Jeck, così nella mia testa avevo soprannominato il mio nuovo compagno.
Mi sentivo come un uccello in gabbia, che non può volare, ma col passare dei giorni mi sono abituata, e devo dire che adesso quando non lo porto mi sento scomoda.
Capite cosa intendo dire? Ho cominciato a indossarlo nei mesi peggiori, i più bollenti dell’anno: quando gli altri al mare facevano il bagno di mattina io mi sentivo esclusa, ma sapevo che di pomeriggio avevo la libertà di 3 ore… mica male!
In quell’arco di tempo mi godevo il mare: facevo il bagno, giocavo a beach volley (anche se con il corsetto ci riuscivo comunque), mangiavo e mi abbronzavo.
Oggi porto il corsetto 22 ore su 24, ho superato il periodo in cui lo potevo togliere solamente un’ ora. Tuttavia anche in quel periodo le sorprese non sono mancate: ho cenato con Zanetti e ci ho anche parlato.
Non ho mai abbandonato la mia passione: la pallavolo. Grazie ai miei fantastici allenatori non mi sono mai sentita esclusa. Li ringrazio molto!
Se ho una partita faccio l’allenamento con il busto, quando l’ allenatore mi dice ” Vai a togliere l’ armatura! ” io sono felicissima, perchè vuol dire che crede in me.
Le mie amiche hanno reagito benissimo: le adoro (grazie di tutto ragazze!), alcuni professori lo sanno, altri no, lo sanno tutte le compagne di classe, i compagni maschi no.
La professoressa di ginnastica mi ha addirittura candidato per la corsa campestre con mia sorella e due mie compagne.
Ora devo andare: è l’ora della ginnastica per la schiena, ci sentiamo. Ricordate l’attesa è la più bella!
P.S ringrazio la mia famiglia per tutto, grazie Marty, Ale, Papy, Mamma e Canny con Pepy
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Commenti
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Il 03/07/2014 alle 09:08
Condivido il pensiero della Dott.ssa Donzelli.Saluti. Michele Torrusio.