Scoliosi e Postura
Caro Marco,
sono contento anche io per sua figlia ma, visto che il blog viene letto da diverse persone, devo per forza sottolineare alcuni aspetti sull’osteopatia nel trattamento della scoliosi.
Per prima cosa vorrei precisare che si tende a parlare in generale di osteopatia se il trattamento viene effettuato da un osteopata, indipendentemente dal fatto che le tecniche applicate siano veramente osteopatiche (manovre in cui il paziente è passivo e viene mosso dal terapeuta, eventualmente sino alla manipolazione – che provoca il tipico suono di “crac” articolare), o siano i classici esercizi (e come tali, non siano tecniche osteopatiche in senso stretto). Quindi, non sappiamo che cosa sia stato fatto, se esercizi o osteopatia.
La distinzione è molto importante perché, mentre per gli esercizi abbiamo prove scientifiche che (se sono quelli giusti – e questo indipendentemente dal terapeuta che li propone) funzionano, per l’osteopatia in quanto tale (e tutte le altre tecniche di mobilizzazione passiva e manipolazione del paziente) non ci sono prove scientifiche di alcun genere che dimostrano la loro efficacia (ossia utilità terapeutica) nel trattamento della scoliosi.
Purtroppo in Italia manca la cultura della scienza e quindi non si sa che cosa voglia veramente dire l’espressione “prove scientifiche”. Il punto di partenza è che in medicina c’è sempre un ruolo anche del caso, della fortuna, della situazione particolare e del tutto individuale, ma su queste non si possono prendere delle decisioni generali, che valgono per tutti. Il fatto che ci siano “prove scientifiche” significa che sono stati fatti degli studi seri per verificare che i risultati ottenuti non dipendano appunto dal caso o da situazioni del tutto individuali, Se invece non ci sono prove scientifiche, vuol dire che non si sa neanche se la terapia in questione può fare dei danni. Perché è ovvio: tutte le terapie se sono tali possono fare anche dei danni.
Vogliamo citare due situazioni, in campi del tutto diversi, dove non ci sono “prove scientifiche” e sono intervenuti del tutto a sproposito magistrati e/o giornalisti e/o politici ? I casi Di Bella (nel passato) e Stamina (recentemente). Nessuna “prova scientifica”, magari qualche individuale caso fortunato, un po’ di marketing, e tanta tanta ignoranza su che cosa sia la scienza e come si possa verificare se una presunta terapia serve oppure no.
Nel campo della scoliosi poi esiste il fenomeno postura, che può migliorare con diverse tecniche, ma che nulla ha a che fare con la deformità ossea. La cura della scoliosi è la cura della parte deformata della colonna, lavorando anche tramite la postura, ma non è la cura della sola postura. Con metodi non “invasivi” la deformità non migliora, mentre la postura può migliorare. Se vuole approfondire questo concetto, le consiglio di guardare la pubblicazione di un risultato che abbiamo avuto con i soli esercizi : lì diciamo chiaramente in discussione che non abbiamo curato la deformità, ma solo la postura. Questo è probabilmente quello che può essere accaduto (ma questo dimostra anche che il corsetto era una cura troppo aggressiva per sua figlia).
Purtroppo nel campo della scoliosi sbagliare significa rovinare il futuro di una ragazza, che sarà non solo storta ma anche esteticamente in grosse difficoltà. Quindi, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma affidarsi a trattamenti senza prove scientifiche di efficacia significa nel caso migliore fare da topino da laboratorio per esperimenti ancora tutti da compiere, nel caso peggiore avere dei danni ai propri figli a volte purtroppo irreparabili, altre volte recuperabili con fatiche molto più importanti di quelle che si potevano fare prima. Gli ambulatori di chi è esperto di scoliosi sono purtroppo pieni di persone che hanno avuto questo tipo di esperienze. In ISICO ovviamente a tutti diciamo di guardare avanti e non indietro, anche perchè purtroppo indietro non si torna. Ma a chi si trova la prima volta a fare delle scelte diciamo con forza: PRUDENZA ! E magari leggete le Linee Guida Internazionali per sapere che cosa si sa oggi.
Auguri e comunque sono contento che voi abbiate trovato la vostra strada – solo che al momento attuale non possiamo che sconsigliarla ad altri. Ovviamente in attesa che chi pratica l’osteopatia (e tanti altri trattamenti) dimostri con le prove scientifiche che di terapia si tratta: a quel punto saremo noi i primi a prescriverli e consigliarli, senza alcuna remora, visto che siamo sempre alla ricerca di modi per alleviare le fatiche dei nostri pazienti e trattarli più efficacemente.
Stefano Negrini
Commenti
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Il 16/01/2015 alle 18:29
una nota rara di pacatezza chiarezza ed onestà intellettuale
complimenti