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Fisioterapista: una scelta importante

17 dicembre, 2013 (11:53) Di: Fabio Zaina

Molte volte nel blog è stato espresso il concetto che spesso non è possibile trovare risposte adeguate “sotto casa”, ma che sia necessario spostarsi un po’. Questo concetto mi pare molto chiaro ai pazienti che fanno centinaia di chilometri per venire nei nostri centri per le visite, proprio perché hanno capito che, essendo la scoliosi “vera” una patologia rara non tutti sanno dare adeguate risposte. Andare dall’ortopedico di fama…sul ginocchio, da chi ha operato brillantemente la nonna per una brutta frattura di femore non da garanzie sulla terapia della scoliosi…anzi, essendo divenuta ormai la medicina ultraspecialistica, bisogna capire a chi rivolgersi. È una questione di casistica, in primo luogo, e di approccio in team: se un medico vede 4-5 casi di scoliosi al mese, in mezzo a decine di lesioni del crociato, fratture varie, e lesioni alle spalle, non potrà essere esperto come chi vede 200 casi di scoliosi al mese….è evidente. Nella mia esperienza questo concetto è comprensibile per quanto riguarda la preparazione dei medici! E lo è abbastanza anche quando si parla di tecnici ortopedici. Quando siamo costretti a chiedere ai nostri pazienti di spostarsi di centinaia di chilometri per fare il corsetto, lo facciamo perché sappiamo che lavorando con un tecnico ortopedico di adeguata preparazione ed esperienza e con il quale ci sia una collaborazione “consistente” in termini di corsetti realizzati insieme ogni anno, possiamo garantire risultati nettamente migliori.

Ma quello che proprio non riesce a passare con molti pazienti è l’importanza del corretto trattamento con esercizi. Famiglie convinte di dover fare centinaia di chilometri per avere un medico esperto e un tecnico ortopedico preparato, e disposte quindi a tutti i sacrifici e le spese conseguenti, sono altrettanto convinti che sotto casa si possa avere un ottimo trattamento fisioterapico di esercizi. Ma come è possibile pensare una cosa del genere??? Nel senso, se penso di poter trovare un bravo fisioterapista sotto casa devo essere convinto di trovare anche un bravo medico e un bravo tecnico. Ma se per avere un bravo medico e un bravo tecnico devo fare tanta, tanta strada, come posso credere di trovare un bravo terapista sotto casa? Le spiegazioni possono essere molte….una può essere che spesso si confonde la dedizione del terapista con la preparazione specifica: un terapista puo’ essere molto scrupoloso e attento nel seguire un paziente, ma se ha seguito percorsi formativi non idonei alla patologia, può fare danni enormi. Un’altra spiegazione può risiedere nella scarsa fiducia nel ruolo degli esercizi: ebbene, abbiamo significative evidenze che la qualità degli esercizi influenza enormemente il risultato, nel bene e nel male. E non bisogna dimenticare che una terapia, per essere tale, deve anche essere potenzialmente dannosa se male applicata. Quindi bisogna sapere che se si fa applica la fisioterapia (o la ginnastica) sbagliata, o in modo inadaguto, si possono fare danni. Molti pazienti mi dicono: “mi rivolgo in quel centro vicino a casa dove fanno la ginnastica correttiva e sono bravi, perché ci va tutto il paese!”. Ma se il centro è così valido, avrà anche un bravo medico di riferimento, o no? E allora, perché avete l’esigenza di fare tanta strada per il medico, e non per la fisioterapia? Il fatto che un centro segua la maggior parte dei pazienti di una determinata area, non implica automaticamente che la qualità del lavoro svolto sia di adeguato livello (in realtà, questo punto vale anche per i medici: essere il medico a cui afferiscono la maggior parte dei pazienti di una data area non dà garanzie di qualità ai pazienti).

Alcuni chiedono: “Dottore, mi dica quali esercizi bisogno fare, e io mi rivolgo a un fisioterapista vicino a casa”. Non è così semplice! Non esiste il protocollo di esercizi per la scoliosi, esistono degli approcci specifici, e il terapista deve essere formato in uno di questi, per poter dare le giuste risposte ai pazienti. Ed è il compito del fisioterapista scegliere gli esercizi, e soprattutto impostare l’autocorrezione, che è il cuore e l’anima della terapia con esercizi.

Qualche volta ho il dubbio che le famiglie credano poco agli esercizi. Ebbene, il Dott Negrini ha già detto in altri post che gli esercizi sono molto meno efficaci dei corsetti, ma hanno comunque un loro ruolo, e sono fondamentali per ridurre la necessità di ricorrere al corsetto e gli effetti collaterali dello stesso. Ma, ripeto, gli esercizi non sono tutti uguali.
Allora, perché non puntare anche sulla migliore fisioterapia disponibile?

Commenti

Commento di Elena
Il 24/12/2013 alle 09:13

Buongiorno. Sono la mamma di una ragazzina di 15 anni che indossa il corsetto da soli 30 giorni. Sono perfettamente d’accordo con lei sull’importanza di eseguire in modo corretto gli esercizi, ma io, comune genitore senza competenze in materia, come posso fare per capire se gli esercizi proposti sono giusti oppure no?

Commento di Manuela
Il 28/12/2013 alle 23:48

Gentili dottori. Sono la mamma di una ragazza di 15 anni che è stata operata il 9 settembre scorso per una scoliosi idiopatica di circa 62 gradi. Avevamo scoperto questa scoliosi improvvisamente poco più di un anno fa. Mia figlia è sempre stata magrissima e piuttosto piccola, ma non aveva avuto segni esteriori prima del 2012, nessuno si era accorto di niente, ma appena si è sviluppata si è manifestata questa scoliosi che letteralmente abbiamo visto crescere a vista d’occhio sotto i nostri occhi e con in più un evidente gibbo sul lato destro della schiena. Portata da vari ortopedici, si è rifiutata categoricamente di mettere il corsetto, mentre la schiena peggiorava sempre di più. Alla fine è stata operata a —. Il chirurgo le ha prescritto stretching e ginnastica dolce a corpo libero e rieducazione posturale da gennaio 2014, ma non sappiamo letteralmente dove andare. Noi abitiamo a Roma. Il morale di mia figlia è a pezzi. La schiena è stata operata da T5 a L2, ha una buona mobilità lombare, ma avrebbe bisogno di riacquistare fiducia in se stessa e nelle sue potenzialità e di incontrare fisioterapisti umani e gentili che possano farla sentire nuovamente una piccola donna che ha tutta la vita davanti a sè. Il suo incontro con i vari medici non è stato molto felice, ma non voglio dilungarmi adesso. Potreste suggerirmi un centro fisioterapico a Roma dove possa migliorare e riacquistare un pò di serenità? E’ veramente urgente e importante.

Commento di Mario De Capola
Il 02/01/2014 alle 17:28

Salve, sono già iscritto al sito da un pò. Ho 59 anni e da 17 convivo con una scoliosi che da pochi gradi in età adolescenziale, ben compensata a 18 anni con un fisiatra che ahimè non c’è più, che mi dava appena giusto qualche fastidio lievissimo in casi rarissimi, mi ritrovo da anni ad aver incontrato medici ed ambulatori del tutto inutili, dal “non c’è nulla” mentre io avevo dolori indicibili considerati “somatici!!!!” al verdetto del necessario intervento con due zeppe alle lmbari ed una barra in titanio con viti a tutto il rachide, verdetto scaturito dal peggioramento dai 10%/15% fino ai circa 25% o poco più in solo qualche anno. La mia domanda, che faccio ora con la positività di potermi muovere un pò meglio, solo un pò, per un lieve miglioramento ottenuto da solo, ma sempre con notti insonni, è a chi posso far riferimento come fisiatra aderente ad Isico x una visita? Mi trovo a Napoli, e ho riguardato il sito oggi dopo aver notato un fisiatra su youtube che adoperava una “lettura” particolareggiata della scoliosi come mai nessuno ha fatto con me finora, ed usando un busto molto specifico anch’esso mai suggerito per il mio caso specifico, lasciandomi sempre nel vuoto più assoluto, tranne blande e inutili terapie tipo tens agopuntura e simili, o qualche massaggio. Chiedo anch’io se potreste suggerirmi qualche riferimento di medico o centro ISICO il più vicino a Napoli, e dirmi se il fisiatra che ho menzionato ne fa parte?…ringrazio in anticipo, Mario.

Commento di Fabio Zaina
Il 07/01/2014 alle 10:28

Cara Signora Elena,
è molto difficile per i genitori capire se i ragazzi stiano facendo gli esercizi giusti oppure no. In realtà anche sull’operato del medico o del corsetto che viene indossato le difficoltà sono analoghe. Per quanto riguarda gli esercizi, spesso in visita i genitori ci chiedono se quello che stanno facendo i propri figli sia corretto, ma spesso non siamo in grado di rispondere con certezza. E uno dei problemi è legato al fatto che si scambia la professionalità del terapista in termini di attenzione e dedizione al paziente con la preparazione specifica sul problema della scoliosi.
Le Linee Guida Internazionali di SOSORT, riportano delle indicazioni sui principi che stanno alla base di moderni e corretti esercizi, e ricordano anche di affidarsi ad esercizi sui quali siano stati prodotti studi scientifici di efficacia. Da quest’ultimo punto di vista, bisogna sottolineare che una buona parte delle metodiche comunemente applicate nelle palestre e nei centri riabilitativi non rispetta queste indicazioni e non ha mai prodotti studi scientifici di verifica dell’efficacia.

Una sorta di vademecum per intuire se i ragazzi stiano facendo la cosa giusta potrebbe essere questa:

1. prima di tutto, gli esercizi devono basarsi sulla “autocorrezione”. L’autocorrezione è un movimento attivo di riallineamento della colonna e su cui si devono basare gli esercizi. L’autocorrezione è individuale, dipende dalla curva (o curve), dalle capacità del ragazzo e viene modificata e riadattata nel tempo. Una volta si faceva un movimento chiamato “autoelongazione”; questo movimento è superato nella stragrande maggioranza dei casi e in linea di massima non dovrebbe essere eseguito. Senza autocorrezione gli esercizi NON sono specifici!
2. gli esercizi devono essere individualizzati. Se svolti in piccolo gruppo, cosa molto utile perché i ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi tra loro, ogni ragazzo deve avere i propri esercizi e la propria autocorrezione.
3. gli esercizi devono essere svolti prevalentemente da seduti e da in piedi davanti allo specchio. Il lavoro a terra deve essere estremamente limitato.
4. Non occorre usare macchinari (quelli da palestra, per intenderci). Uno sgabello, un manico di scopa, un piano instabile e dei pesetti sono sufficienti.
5. gli esercizi devono essere svolti attivamente dai ragazzi, non devono essere i terapisti a fare delle “cose” sui ragazzi. Le manipolazioni non curano la scoliosi!
6. La cadenza settimanale dovrebbe essere di 2-3 sedute di 45-60 minuti. Una seduta a settimana è troppo poco, e non occorre fare 3 sedute da 90 minuti a settimana (le sedute lunghe – 90 o 120 minuti – possono essere utilizzate per impostare gli esercizi, ripetendoli poi quotidianamente per 15 minuti oppure con la cadenza descritta sopra).

Chiedere un consiglio al proprio medico curante è sempre utile, ma per avere una risposta appropriata è indispensabile fornire indicazioni precise su quello che viene svolto in palestra. In particolare, se il terapista segue una metodica precisa, fatevi dire il nome della metodica e quali siano le sue prove scientifiche di efficacia. E ricordate ancora: non scambiate attenzione e dedizione del terapista con la preparazione nella terapia della scoliosi, perché sono cose assolutamente diverse!!!!

Spero che queste indicazioni possano aiutare lei e gli altri lettori del blog
In bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di Fabio Zaina
Il 07/01/2014 alle 10:35

Caro Sig. De Capola,
la visita presentata nel video da lei segnalata è una visita standard per la scoliosi, nella quale a dire il vero mancano la misurazione dei parametri più importanti: quella dell’ATR (angolo di rotazione del tronco) che deve essere fatta con lo Scoliometro, e quella della cifosi e lordosi, che nel video vengono solo valutate ” a occhio” e senza strumenti specifici (come invece si dovrebbe fare). L’uso dei pennarelli è fatto solo a scopo divulgativo e per maggior chiarezza, perché le asimmetrie che sono state descritte del collega nel video vengono valutate normalmente senza bisogno di essere evidenziate.
Il corsetto usato nel video è un corsetto Lionese, è uno dei più comuni, ed è adatto solo per i ragazzi, non per gli adulti.
Per quanto riguarda il centro ISICO; ce ne sono 2 a Roma. Può contattare la nostra segreteria per informazioni.
Cordiali saluti
Fabio Zaina

Commento di rita dall’osso
Il 16/01/2014 alle 20:32

mia figlia porta il corsetto lionese da circa tre anni per 16 ore al giorno. ora ne ha 13 ed ha il ciclo da circa due anni. abitiamo in provincia di ravenna: esistono centri e/o referenti ISICO in questa zona? Terapisti che possono integrare il trattamento con corsetto? grazie

Commento di antonio
Il 27/03/2014 alle 22:03

buona sera fra sette mesi ho un concorso vfp1 nell esercito italiano e per essere ammesso idoneo devo fare 8 flessioni (piegamenti militari)10 addominali e 1 km di corsa in 6 minuti io gia mi sono visitato da voi ho una cifosi che supera i 50 gradi ed o 24 anni volevo sapere se le flessioni possono peggiorare la mia cifosi o i gradi si sono stabilizzati? quindi la mi domanda a voi medici e questa facendo le flessioni i gradi di cifosi possono peggiorare? e se con l avanzare dell eta la cifosi puo aumentare o si stabilizza farta una certa eta grazie io le flessioni non le devo fare a vita solo per un apio di tempo grazie aspetto vostre info

Commento di Alessandra Negrini
Il 02/04/2014 alle 14:44

Caro Antonio,
le flessioni sulle braccia non possono certamente peggiorare un problema di ipercifosi, sia nei ragazzi che negli adulti. Ti consiglio solo di abbinarle a qualche esercizio di stretching dei muscoli pettorali.
Alessandra Negrini

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