La benedetta/maledetta vacanza
Una cosa di cui tanti non si rendono conto (ragazzi e, quel che è peggio, anche genitori) è quanti sacrifici si possano vanificare per una (breve) vacanza dal corsetto.
Ricordo che ai primi anni della mia “carriera” vedevo costantemente peggioramenti dei gibbi nelle visite di aprile-maggio e solo dopo un po’ ho scoperto che era l’effetto delle gite: i ragazzi semplicemente lasciavano a casa il corsetto in quei giorni. Da lì ho cominciato a raccomandare con forza di non farlo.
Successivamente, ho scoperto dei mal di schiena che caratterizzavano queste “fuitine”, queste gite senza aiuto esterno. Perché una schiena abituata a essere sostenuta, se all’improvviso si trova senza difese, fa male: un po’ per le tensioni muscolari, un po’ per la scoliosi che peggiora rimangiandosi osso “fresco”, “giovane”, non ancora abbastanza strutturato per sostenere la schiena. E così al “danno” (il peggioramento della scoliosi) si aggiunge la beffa (la vacanza – la gita rovinata). Chiaro, se la vacanza dura quindici giorni (!!!) come qualcuno fa, allora il mal di schiena passa dopo qualche giorno… peggio ancora: è un segno che la scoliosi si è oramai “adagiata”, che il danno è stato definitivamente fatto, e che a questo punto peggiora molto più lentamente (ma continua a peggiorare…).
Oggi abbiamo un altro aiuto per capire di più: prima struttura al mondo che lo usa nella clinica quotidiana (lasciatemi essere un po’ orgoglioso, ma su questo stiamo insegnando anche ai super tecnologici americani – sì, l’ America per la scoliosi è qui!) c’è il Thermobrace che ci dice con precisione tutte queste “scappatelle” dei ragazzi. C’è chi le fa e chi non le fa. A breve andremo anche a fare uno studio per vedere le differenze.
Di certo so che, quando dobbiamo far togliere il corsetto definitivamente a ragazzi giunti a fine crescita ossea, facciamo un test con radiografia dopo 48 ore senza corsetto e accettiamo una perdita fino a 2-3°: se è superiore non togliamo il corsetto. Questo vuol dire due cose: che dopo 48 ore c’è una perdita di correzione praticamente sempre; e che questa può essere di oltre 3-4° in ragazzi A FINE CRESCITA. Sapete cosa implica una gita o, peggio ancora, una vacanza intera senza corsetto quando le ossa sono molto più morbide ? No, non lo sapere perché esattamente non lo so neanche io: so però per certo che significa perdere risultato, mesi e mesi e mesi di sacrifici che avete fatto voi ragazzi, buttati via spesso senza consapevolezza e senza discernimento.
Perché non è consapevolezza e discernimento quando si va in Inghilterra (dove d’estate certamente fa più fresco che in Italia ed il corsetto “pesa” di meno) e lo si lascia a casa ! Purtroppo prevale l’idea della “benedetta” vacanza, che la trasforma in un “maledetto” peggioramento della scoliosi: perché la scoliosi non va in vacanza … Quindi, se si vuole andare in vacanza (noi prevediamo sempre per quasi tutti –– ci sono purtroppo le eccezioni a inizio trattamento o nelle fasi di massimo peggioramento della scoliosi – un minimo di vacanza, ossia un paio d’ore di corsetto in meno per due/tre settimane – questo sappiamo che non fa danni) basta farlo in modo intelligente e ragionato per stare meglio (senza mal di schiena) e non perdere nulla del trattamento… concordandola con il medico, che sino a prova contraria non è lì per punire chi si cura, ma per aiutarlo ad ottenere i migliori risultati. Quindi se ne parla prima, e non dopo !
Conclusione: ragazzi, voi andate in vacanza, la scoliosi no. Quindi, gestite una VOSTRA vacanza con intelligenza, e tenete in gabbia la scoliosi dentro il corsetto che è un vostro scomodo alleato, non un nemico.
Detto questo, complimenti veri alla maggioranza dei nostri pazienti a cui questo discorso non si applica: ma in questo caso è come per il figliol prodigo, ci dobbiamo occupare di chi non fa il meglio per sé, ma non ci scordiamo mai di tutte le splendide ragazze (e gli splendidi ragazzi – visto la proporzione nettamente inferiore di maschi con la scoliosi, qui dobbiamo avere le “quote azzurre” non quelle “rosa” come in politica o nelle aziende) responsabili che fanno tutto quello che viene loro detto in modo scrupoloso. A volte “nonostante” genitori pietosi (che però fanno la scoliosi che peggiora, come “il medico pietoso fa la piaga purulenta”…).
Buone vacanze, e tenete duro, mi raccomando
Commenti
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Il 21/08/2013 alle 21:12
Gentile professore,
mia figlia di 7 anni con scoliosi dorsale 29 gradi di recente diagnosi, a giorni inizierà a portare lo Cheneau. Dico a giorni perchè noi genitori stiamo prendendo la boccata di ossigeno finale prima di “immergerci nel corsetto” insieme a nostra figlia.
Siamo tutti e tre ormai pronti. I primi di Ottobre, se Dio vuole, regaleremo alla piccola la tanto desiderata vacanzetta a Disneyland Paris (per addolcire un pò la pillola Cheneau). Temo che arrivati a Parigi il desiderio di togliere il corsetto per dedicarsi ai giochi diventi troppo forte; proprio sul Suo intervento del 6 Agosto rimarcava di non commettere l’errore del “metti e togli”. Meglio allora iniziare col corsetto rientrati dalla vacanza i primi di Ottobre? Non sono un papà irresponsabile che pensa più a Disneyland che alla scoliosi della figlia, vorrei solo non fare danni, fare il meglio per lei e esaudire un suo desiderio. Per questo, se vorrà aiutarmi, Le sarò infinitamente grato.
Cordialmente
Francesco