Esercizi, autocorrezioni e risultati: alcune risposte
La nostre risposte scientifiche a tante domande:
- abbiamo dimostrazioni dai nostri studi (pubblicati) che gli esercizi basati sull’autocorrezione riducono la percentuale di necessità di corsetto nei ragazzi a rischio ad un anno dall’inizio dal 25% al 6%, ossia che con gli esercizi sbagliati o senza esercizi il rischio di mettere il corsetto è di uno su quattro, mentre con gli esercizi giusti (basati sull’autocorrezione) questo rischio diminuisce ad uno su venti;
- abbiamo un altro studio (non ancora pubblicato) che dimostra che a fine crescita la riduzione è invece dal 22% al 13%. In pratica, in molti casi ritardiamo soltanto l’inizio del corsetto; visto però che il corsetto si toglie in ogni caso a fine crescita, ritardarne l’inizio vuol dire guadagnare mesi/anni senza usarlo.
- abbiamo dimostrazione che il rischio di intervento chirurgico con il trattamento conservativo (studio presentato ad un congresso internazionale ed inviato ad una rivista – in attesa di pubblicazione) in pazienti con scoliosi giovanili il rischio di intervento diminuisce al 9% rispetto a quanto riportato in letteratura che va dal 75% al 100%. Questo si ottiene però seguendo un percorso molto lungo ed impegnativo.
- la scoliosi sotto un certo livello non è un problema in età adulta. Viceversa il trattamento, qualunque esso sia, è un problema in età evolutiva sia in termini di costo che di impegno per il paziente. Le scelte terapeutiche quindi si pesano sempre sulla base di questi due elementi: si deve ottenere un risultato RAGIONEVOLE alla fine rispetto a sacrifici CERTI che chiediamo immediatamente e per anni ai pazienti. Ci si muove sempre tra il trattamento esagerato (che crea danni subito) e quello troppo lieve (che fa peggiorare la scoliosi e quindi crea danni in futuro). Come ripeto in visita l’obiettivo è arrivare a fine cura con una scoliosi sotto un certo livello, e quindi si usano armi terapeutiche coerenti con quello che si vuole ottenere. Se mettiamo un corsetto 23 ore al giorno ad una scoliosi lieve di 10-15°, sino alla fine della crescita, la raddrizziamo completamente, ma a quale prezzo? Trattiamo decine di pazienti che non ne avrebbero bisogno per impedire un peggioramento a pochi pazienti. Creiamo a tutti (ripeto, anche a quelli che non sarebbero peggiorati – perché sappiamo con certezza che una certa quantità non peggiora da sola, ed un’altra con trattamenti meno impegnativi) un impatto negativo alla crescita del tronco, creiamo difficoltà muscolari: tutte cose che possiamo ovviare con altri esercizi, è vero, ma fino a che punto lo evitiamo ? Meglio non creare il problema. E poi l’impatto psicologico, quello economico, quello del pensiero di essere malati (e a 10-15° di curva non si è malati !) non si possono trascurare. Dal punto di vista psicologico, è vero che “quel che non avvelena ingrassa”, quindi se aiutiamo i pazienti a gestire il corsetto si rinforzano nel carattere e diventano più adulti e maturi, ma ci sono quelli che non ce la fanno (pochi nel nostro caso – per fortuna), il fallimento è pesante personalmente e in ogni caso si cresce certo più sereni se non si viene sottoposti precocemente alle necessità di maturare !
Infine un’annotazione sull’ autocorrezione. Gli unici esercizi pubblicati in letteratura che hanno dimostrato di funzionare (tra cui i nostri) sono basati tutti su una qualche forma diversa di autocorrezione: quindi questi sono gli unici esercizi che hanno un senso.
L’autocorrezione però non è un corsetto che POSIZIONA in un punto corretto da cui non ci si muove.
L’autocorrezione è un insegnamento a contrapporsi con la POSTURA al peggioramento, ossia a non lasciarsi andare in favore della scoliosi ma opporsi a questo cedimento alla forza di gravità nella vita quotidiana.
Non è un lavoro conscio, ma è INCONSCIO.
E’ lo stesso meccanismo che si usa per esempio nello sport: la ripetizione ossessiva e sempre più perfezionata del gesto atletico consente al nostro cervello di imparare come svolgerlo al meglio anche nelle condizioni più difficili.
Ha lo stesso significato di quel tedioso ripetere continuamente il movimento di calciare un pallone da fermo, per ottenere la miglior prestazione al momento opportuno. Il momento opportuno per la scoliosi è quando si vive normalmente; sapere (sempre inconsciamente – inutile, anzi dannoso chiedere ai ragazzi di RESTARE in autocorrezione, non ci riuscirebbero mai; utile invece chiedere di FARLA nel tempo) come contrapporsi alla forza di gravità è alla base dei risultati documentati di cui ho scritto sopra.
In Isico cerchiamo di fare il meglio per i nostri pazienti considerando questi principi di fondo:
- ottenere il miglior risultato possibile per la colonna vertebrale, rispettando una/un ragazza/o che cresce e si sta formando una personalità
- facilitare per quanto possibile l’ottenimento di un “mens sana in corpore sano”
- sappiamo anche che la “mens” resterà sana se la schiena è sufficientemente sana (ossia, se si è troppo curvati in età adulta la mente ne soffre), e viceversa che la schiena resterà sana se la “mens” è sana (ossia, il dolore cronico è intimamente legato anche a sofferenze psichiche, che non dobbiamo facilitare), e quindi non sono elementi distaccati gli uni dagli altri
- confrontarci costantemente con la ricerca nostra ed internazionale per dare quanto di SCIENTIFICAMENTE è oggi più accurato, secondo le considerazioni di cui sopra
In tutto questo cerchiamo di spiegare ed essere chiari, sapendo che la confusione e la disinformazione sono nemiche di un risultato finale.
Così come cerchiamo di essere umani e vicini ai nostri pazienti, nei limiti di un intervento comunque professionale. Insistiamo a sottolineare sempre che si tratta di un percorso di medio periodo, che va affrontato come una gita in montagna: inutile partire a mille all’ora per poi non arrivare, ma se non si parte neanche si arriva…
Insomma facciamo il possibile noi medici in visita, i terapisti durante i trattamenti, i tecnici ortopedici se e quando si mette il corsetto, per offrire competenza, correttezza, umanità e professionalità.
Stefano Negrini
Commenti
Commento di isa
Il 14/05/2015 alle 00:45 Ciao Ilaria, sempre qui sul blog isico una mamma mi ha detto di un sito internet dove poter acquistare tubolari senza cuciture e completamente naturali. Mia sorella indossa il lionese 20 ore al giorno, a volte è capitato anche 40 ore di seguito e si trova molto bene. Mai avuto irritazione, non suda molto, costano un pò, ma sono davvero ottimi…ti lascio la mia email cosi se vuoi ti do il sito…isak381@hotmail.it |
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Il 03/05/2013 alle 16:45
Egregio professore,
ma se un adulto scopre di aver scoliosi verso i 30 anni come me e gli fanno notare che ha una costola sporgente ed un gibbo dal lato opposto quando si piega, cosa può fare per migliorare l’estetica?
Da spinometria è venuto fuori che sul piano trasversale ho rotazioni vertebrali sn massime a livello t7 pari a 8°.
Si può fare qualcosa con gli esercizi SEAS o busti? Insomma un adulto può migliorare l’estetica?