Ancora a proposito di Milwaukee ..(…tratto da una risposta a un intervento sul blog…)
Non c’è nessuna insofferenza per il Milwaukee in senso assoluto. Si tratta di uno strumento terapeutico, come tanti altri, e che nel corso degli anni ha dato dei risultati. Ma da quando è nato, negli ’40, ad oggi, abbiamo imparato tante cose sulla scoliosi che consigliano di cercare di usare altri strumenti per avere risultati simili o persino migliori. Mi spiego meglio: il Milwaukee è nato per accompagnare l’intervento chirurgico per la scoliosi con la barra di Harrington. In quell’epoca si usava una sola barra e si cercava di correggere la curva solo sul piano frontale: cioè si cercava di raddrizzare la radiografia. Non si teneva in considerazione la tridimensionalità della colonna (e quindi della scoliosi). E il Milwaukee lavora proprio nel senso della trazione.
Poi si è capito che uno degli aspetti negativi della scoliosi era la perdita delle curve viste di profilo, cioè la cifosi e la lordosi che vengono perse o invertite. E si è quindi cercato di preservare o addirittura di recuperare queste curve per dare alla schiena maggiore stabilità in età adulta. Questo è uno dei punti fondamentali sia della moderna chirurgia che dei corsetti moderni e che non è tenuta in considerazione dal Milwaukee. Inoltre il Milwaukee non è in grado di rimodellare i gibbi e le asimmetrie del tronco perché, anche se vengono applicate delle pelottine di spinta tenute con dei laccetti mancano le controspinte e quello che si ottiene è solo uno “spostamento” del tronco e non un rimodellamento.
Questi sono gli aspetti tecnici. Poi ci sono quelli psicologi: è documentato in numerosi articoli scritti da vari autori che il corsetto Milwaukee ha un pesante impatto psicologico.
A fronte di tutto questo, la domanda è: il corsetto Milwaukee ha dei risultati superiori a quelli degli altri corsetti bassi? La risposta è no. I risultati non sono superiori. Quindi, a parità di risultato radiografico, non è meglio usare strumenti che preservino anche le curve di profilo (cifosi e lordosi, che sono fondamentali per ridurre il rischio di mal di schiena in età adulta), che rimodellino meglio i gibbi e migliorino l’estetica della schiena, e che siano più facili da portare da parte dei ragazzi e meno invasivi dal punto di vista psicologico?
Se non ci fossero altre possibilità, allora benissimo usare il Milwaukee, ma se ci sono altre possibilità che garantiscono altri vantaggi perché non usare queste ultime? Con tutto ciò non sto certo invitando chi indossa il Milwaukee a non metterlo più, a smettere la terapia, perché quello sarebbe sbagliato e pericolo. Non bisogna mai modificare o interrompere le terapia senza l’assenso del medico, altrimenti si rischierebbero ulteriori danni. Ma si può parlare con il proprio medico e decidere insieme.
La medicina va avanti e fa progressi. Nel campo della scoliosi, i principi correttivi e la tecnica di realizzazione dei corsetti è migliorata molto, soprattutto negli ultimo 20 anni. Dobbiamo sempre cercare di migliorare quello che facciamo, riconsiderando in maniera critica quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, per cercare di trovare soluzioni migliori, più efficaci e meno invasive. Non bisogna difendere a spada tratta nessuna delle terapie che applichiamo. Ma bisogna essere consapevoli dei vantaggi e degli svantaggi per cercare di fare sempre meglio. Non possiamo mettere sul piedistallo nessun corsetto, nessuna tecnica riabilitativa, nessuna tecnica chirurgica, altrimenti avremo finito di migliorare e non potremo aiutare i pazienti nel modo migliore. Pensare già da 60-70 anni siamo arrivati a produrre il massimo in termini di corsetto per la scoliosi mi sembra in assoluto contrasto con questa ricerca del miglioramento della terapia.
Commenti
Commento di Marta Tavernaro
Il 27/07/2012 alle 11:59 Ciao Sofia, |
Commento di Fabio Zaina
Il 31/07/2012 alle 12:28 Cara Caterina, |
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Il 13/07/2012 alle 21:48
Buona sera sono gianni, quanti corsetti ho visto? 8,9 forse anche di più, alcuni fatti bene altri fatti male e purtroppo alcuni inefficaci proprio fatti da me, io dovrei avere la coscienza a posto perché lavoro con la prescrizione di un dottore che forse ha lasciato l’umiltà e il buon senso dentro l’ateneo universitario è così non consultandosi mai con i “propri tecnici” è arrivato a credere che una spinta sternale serva durante le ore notturne, che il dorso curvo astenico sia preoccupante più della scoliosi e che lui è il primario dell ospedale x i suoi meriti, oltretutto non lo è primario. Quindi scusatemi e se potete ogni tanto cambiate l’ortopedico.