Scoliosi: la cura cambia con l’età
Gentile Caterina,
la risposta personale giusta al suo commento è: solo una valutazione può consentire di dire a che punto di crescita è sua figlia e che cosa fare, anche perché la terapia (che ha dato ottimi risultati) ovviamente interferisce con tutto il percorso della scoliosi. Inoltre, ognuno di noi conosce a fondo i corsetti che usa e che risultati danno e quindi il consiglio che può valere per i nostri corsetti non può valere per corsetti fatti da altri e che danno altri effetti (ricordate sempre che il corsetto è un prodotto artigianale: somiglia più ad una torta che ad un farmaco, nel senso che il buon risultato dipende dal cuoco e non dagli ingredienti… Ossia uno Cheneau fatto da una certa équipe terapeutica – tecnico ortopedico INSIEME al medico – è diverso da quello fatto da un’altra équipe).
La risposta generale che invece volevo dare, e che certamente serve anche a lei signora, è che la scoliosi ha una sua storia naturale e che conoscerla ci permette di gestirla al meglio. Ignorarla porta invece alle conseguenze peggiori. La possiamo scomporre in periodi:
- Sino ai 3 anni circa di età: in questa fase la crescita è notevole e la scoliosi può evolvere anche tanto e rapidamente, così come in rari casi nei primi 12-18 mesi di vita si può risolvere spontaneamente. La prima vera crisi (e risposta) è quando il bambino si alza in piedi. I controlli in questo periodo devono essere ogni 2-3 mesi per non sbagliare
- Sino ai primissimi segni di pubertà: una volta veniva chiamata dai francesi l’ “age heureux”, l’età favorevole, perchè la scoliosi può non evolvere, o evolve molto lentamente. Se curata è praticamente la norma un miglioramento di diversi parametri, con il corsetto SI MIGLIORA anche radiograficamente. I controlli possono essere ogni 6 mesi. Soprattutto, in questa fase ci si deve preparare alla pubertà per poter affrontare al meglio la sfida vera
- Pubertà (dalla comparsa dei primi segni di maturazione sino alla comparsa del test di Risser – un segno che noi “scoliosologi” vediamo sulla radiografia a livello del bacino): qui si va in crisi. Qui le scoliosi peggiori riescono a spingere verso il peggioramento per 12-18 mesi, anche se la norma è una spinta di 6-8 mesi. Se spingono tanto e per tanto tempo si perde radiograficamente qualunque cosa si faccia, anche in terapia con il corsetto per 23 ore al giorno, anche con il gesso: è raro, rarissimo, ma tutti noi sappiamo che succede purtroppo. Almeno, con il corsetto e gesso ben portato, in questi rarissimi casi, freniamo, rallentiamo e forse riusciamo comunque ad evitare l’intervento chirurgico. Nei casi invece meno gravi, è comunque importantissimo non saltare controlli, restare concentrati sul trattamento, anche se è questo il momento in cui gli ormoni vanno in circolo ed i ragazzi cominciano a ribellarsi. Qui i controlli devono sempre essere molto ravvicinati (ogni 3, massimo 4 mesi) sino a quando non si è certi che la situazione sia sotto controllo.
- Da Risser test 1 a Risser test 3: qui le spinte continuano intervallate da pause di respiro. La situazione è meno vorticosa, ma ormai tutto dipende anche dall’entità che la scoliosi ha raggiunto: spinge di più se la colonna è più curvata, di meno se la deformità è meno grave. Qui ci si deve ancora curare, ma i controlli possono spesso diminuire di intensità e passare ad ogni 6 mesi.
- Da Risser test 3 alla fine della crescita sono rare delle spinte peggiorative (anche se purtroppo le ho viste…) e comunque non sono quasi mai molto marcate: sembrano più una azione di disturbo (con perdita di qualche grado) che una vera e propria guerra. Qui se la curva è lieve si può sospendere il trattamento, se invece la curva è grave non lo si può fare e si deve tenere duro finchè le vertebre finiscono di formarsi del tutto, per evitare di perdere pochi (relativamente) ma preziosi gradi che possono fare la differenza in età adulta. In mezzo tra questi due estremi ci sono tutta una gamma di situazioni individuali.
- Età adulta ed anziana: se la scoliosi è sotto i 30° non dovrebbe più evolvere, anche se un controllo ogni tanto è bene farlo (noi sotto i 20° consigliamo ogni 5 anni, tra i 20 ed i 30 ogni 2-3). Sopra i 30° aumenta il rischio di peggioramento che diventa certezza oltre i 50°. Quindi, un controllo annuale in questi casi è quanto noi consigliamo. Oltre i 45°-50° consigliamo anche di non sospendere gli esercizi mirati a stabilizzare la situazione (sempre ovviamente nei pazienti che non si vogliono operare, visto che è la soglia cosiddetta “chirurgica”, proprio perchè la scoliosi è destinata a peggiorare progressivamente).
Gentile signora Caterina, come si rende conto da questa rapida disamina, la situazione di sua figlia va “incasellata” al posto giusto da un medico esperto per poterle dire se si può “mollare” o se si deve “tenere”: senza terrorismo, ma anche senza lassismo. Con il giusto realismo derivante dalla conoscenza dell’avversario: senza lasciargli spazio, ma anche senza averne troppa paura.
Augurissimi per sua figlia.
Stefano Negrini
Commenti
Commento di CINZIA
Il 13/06/2011 alle 12:31 Qualcuno ha avuto esperienza con il sistema spinecor? |
Commento di Vita
Il 13/06/2011 alle 23:09 Qualcuno saprebbe consigliarmi qualche valido centro nelle Marche per fare della ginnastica correttiva mirata alla scoliosi? |
Commento di Maria luisa ghelfi
Il 26/09/2012 alle 14:45 Salve, ho bisogno urgente di un ortopedico bravo specializzato in scoliosi per mia figlia di 14 anni . Viviamo a pesaro . Grazie |
Commento di Domenico Ierardi
Il 28/10/2012 alle 17:46 Salve Dottore;) |
Commento di Stefano Negrini
Il 24/04/2013 alle 14:48 Ad integrazione del mio intervento precedente del giorno 22 aprilevolevo aggiungere un chiarimento. |
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Il 11/06/2011 alle 13:58
Salve a tutti!
a proposito delle differenti cure applicabili ad un soggetto affetto da scoliosi in base all’età, vorrei chiedervi se alla mia età (23 anni), quindi presumo oramai età adulta, sia possibile essere affetti da “atteggiamento scoliotico” e non scoliosi vera e propria. Mi spiego meglio, su internet c’è molto materiale a riguardo, ma non viene mai specificato se l’atteggiamento scoliotico può presentarsi in età adulta, in quanto la maggior parte dei casi di studio si riferiscono a persone in età pubertale…Un atteggiamento scoliotico in età pubertale non curato si può trasformare in scoliosi vera in età adulta, o rimane sempre atteggiamento scoliotico? E’ possibile quindi che un adulto possa avere atteggiamento scoliotico e non scoliosi vera e propria?
Spero possiate darmi delle risposte, vi ringrazio e porgo, a voi blogger e medici tutti, cordiali saluti!