Un blog sempre più “chirurgico”
Il nostro blog è nato come luogo di scambio di esperienze e pareri tra pazienti, genitori, medici e altri operatori del settore.
Il blog è nato all’interno del sito di un Istituto come ISICO che:
- fa dell’impegno ad evitare l’intervento chirurgico un punto prioritario di azione (pur riconoscendo alla chirurgia un ruolo fondamentale quando tutto il resto ha fallito e il paziente, ben informato – senza terrorismi inutili tipo: “finirai in carrozzina” o “non potrai avere figli”: SONO SCIOCCHEZZE, diciamolo chiaro e forte! -, la sceglie)
- vuole offrire un’alternativa terapeutica ai pazienti che NON SI VOGLIONO OPERARE e vogliono comunque cercare di stabilizzare il più a lungo possibile la loro situazione clinica e vivere il meglio possibile con la loro deformità
Nonostante questo, il numero di commenti nel blog da parte di chi si è operato o di chi deve farlo prevalgono su quelli di chi si è curato conservativamente o di chi oggi è in cura.
Molti possono essere i motivi, tra i quali:
- chi si è già curato vuole dimenticare la propria terapia, ma chi si è operato tende a ricordarla di più perchè comunque portatore di un armamentario chirurgico e di una schiena bloccata, e non “solo” di una scoliosi
- una scelta ed una terapia così pesante come la chirurgia (comunque più pesante di qualunque corsetto portato anche per anni) lasciano un peso ed una necessità di confronto più significativi
- la scelta se operarsi o meno spinge molto di più a cercare soluzioni e informazioni in rete
- chi si sta curando per la scoliosi con i corsetti è più giovane e magari guarda meno i blog o è più “timido” nel proporre le proprie esperienze
- chi si è operato più spesso è passato attraverso esperienze negative (una terapia che non ha funzionato, una scoperta tardiva della patologia)
Queste sono solo alcune possibili spiegazioni, e forse molte altre ne può dare chi ci sta leggendo, che le potrà proporre qui di seguito.
Come ISICO, come Istituto, accogliamo con molto piacere tutte queste testimonianze e scambi tra chi si è operato, anche perchè servono tantissimo a chi si sta curando oggi conservativamente per meglio scegliere la strada più adatta per se stessi. Infatti, nonostante le premesse di cui sopra, che costituiscono il nostro credo terapeutico, crediamo anche fermamente che i migliori risultati si hanno quando si incontrano:
- le capacità terapeutiche di un medico e della sua équipe
- le capacità di curarsi adeguatamente di un paziente (e della sua famiglia)
- le convinzioni terapeutiche del medico e della sua équipe (derivanti anche dalle loro convinzioni esistenziali)
- le scelte terapeutiche del paziente e della sua famiglia (derivanti essenzialmente dai loro orientamenti esistenziali)
Questi due ultimi aspetti sono spesso trascurati ed ignorati dal “pubblico”, ma anche dagli operatori del settore. In realtà sono però fondamentali, e vorrei spendere due parole su questo.
Nel mondo della scoliosi i due orientamenti filosofici che si confrontano sono:
- la persona si costruisce con tanta fatica e sudore, tramite sforzi quotidiani continuativi
- “via il dente, via il dolore”, ossia un intervento rapido e deciso risolve la maggior parte delle situazioni
Chi ha un orientamento del primo tipo (medici e pazienti), tende a scegliere il trattamento conservativo; chi ha un orientamento del secondo tipo, tende a scegliere il trattamento chirurgico.
Poi ovviamente ci sono altri aspetti da considerare, come la fatica di un trattamento prolungato con corsetti o i rischi di una chirurgia molto pesante ed invasiva come quella per la scoliosi. Ma questi sono solo aspetti in un certo senso secondari, perchè è la filosofia di vita di fondo che prevale e fa percepire come meno o più importanti i sacrifici di una scelta rispetto all’altra.
C’è infine un’altro aspetto da tenere presente: il numero di attori coinvolti in questa scelta e la loro naturale tendenza (filosofia di vita):
- i medici sono naturalmente orientati in base alle loro scelte professionali: il chirurgo (ortopedico) preferisce la chirurgia, il non chirurgo (fisiatra) preferisce il trattamento conservativo-riabilitativo (quasi sempre è solo questione della psicologia di fondo del medico, che è poi la stessa che lo ha spinto a fare la sua professione – chirurgo o no – ma in alcuni casi ci può anche essere una forma latente e non cosciente di conflitto di interessi: mentre non ci sono studi sul trattamento conservativo, ce ne sono su quello chirurgico: in caso di ernia del disco, a parità di situazione clinica, si operano più facilmente i pazienti che se stessi o i propri familiari)
- i figli scelgono più facilmente per la chirurgia: spesso sono naturalmente più portati al rischio e non hanno ancora imparato dalla vita che solo con la fatica personale e costante si costruisce un futuro
- i genitori scelgono più facilmente il trattamento conservativo: spesso in loro la paura prevale e comunque hanno imparato a costruire lentamente con il tempo.
Detto tutto questo, una scelta pesante e difficile come quella se operarsi o meno, deve essere fatta da ciascuno individualmente dopo aver sentito tutte le “campane” terapeutiche e dopo aver trovato un medico in cui si ha profondamente fiducia. E i migliori risultati individuali arriveranno, combinando fiducia, scelte personali e qualità cliniche.
Quindi, benvenute tutte le esperienze. Ne abbiamo bisogno tutti, in questo lavoro in team che è l’unico che ci può dare risultati utili per i nostri figli.
Commenti
Commento di MARTINA da NAPOLI
Il 14/04/2010 alle 16:45 DOTTORE MI SCUSI!!! NN VOLEVO SPAVENTARE LA GENTE!!! ERA SOLO PER DIRE CHE A ME E’ CAPITATO E COSI’ HO FATTO SAPERE COSA HO USATO…SORRY!! |
Commento di Alessandra
Il 30/11/2010 alle 13:51 Son affetta sin dalla nascita da Osteopsatirosi altrimenti nota come “Osteogenesi Imperfecta”, condizione caratterizzata da estrema fragilità ossea che mi ha causato nel tempo ripetute e numerose fratture a carico delle ossa lunghe, gravi deformità osteoarticolari ed in particolare della colonna vertebrale. |
Commento di Stefano Negrini
Il 12/07/2011 alle 09:37 Egr. sig. Antonio, * SEAS, da noi proposta Tutte le altre non hanno dimostrazione di efficacia. |
Commento di Martina
Il 18/07/2011 alle 13:20 ehi 🙂 dovrò portare anche io il corsetto sforzesco, ma temo che sia più fastidioso… è vero? vorrei un parere da qualcuno che lo ha portato davvero 😀 |
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Il 20/06/2008 alle 16:32
Salve, ho una scoliosi idiopatica molto grave credo si aggiri intorno ai 55° (non sono sicura) mi è stata diagnosticata alletà di 14 anni e fino ad adesso (ne ho 42) ho convissuto abbastanza bene con la mia patologia… non mi ha mai creato gravi problemi nè a livello estetico (nonostante sia visibile anche se non esageratamente) nè a livello di dolori che fino a circa 7 anni fa erano molto sporadici. adesso i miei dolori lombari sono costanti anche se controllabili. sono iniziati improvvisamente in modo piuttosto violento e non se ne sono mai del tutto andati. in quel periodo ho iniziato una fisioterapia posturale (metodo mezieres credo) e ancora ad oggi la pratico a periodi più o meno alterni in basi ai miei dolori e la situazione è migliorata e si è piuttosto stabilizzata. premetto che comunque dai 14 anni ho sempre fatto attività fisica inizialmente nuoto e successivamente palestra sia pesistica che altre attività ma non specifiche per la scoliosi anche se devo dire la mia muscolatura si è nel tempo notevolmente irrobustita. una settimana fa ho effettuato una radiografia che non mostra variazioni rispetto a quella effettuata 7 anni fa e mi sono presentata da un ortopedico decisa a fare qualcosa di più specifico non avendo a tuttoggi capito quali siano i comportamenti giusti da seguire!! e da lì il dramma…lortopedico senza tanti riguardi mi ha detto che dovrò fra 10 anni o poco più operarmi. operazione dolorosa difficile e con lunga riabilitazione e non pochi rischi!!!!
da quel momento non riesco a vivere più bene la situazione, ogni minimo dolore della mia schiena al quale prima non avrei proprio fatto caso mi manda in crisi …ma dico io possibile che nessuno mi abbia mai detto una cosa del genere? e allora perchè la scelta di non mettere neppure il busto? allora fu deciso così a causa della mia magrezza che secondo il professore che mi seguiva avrebbe potuto causare danni ai muscoli e anche perchè nelle radiografie trimestrali che effettuavo non vi erano peggioramenti!! e adesso? secondo questo ortopedico non cè niente da fare per prevenire un futuro peggioramento o di conseguenza loperazione…stare alla sorte ed una radiografia ogni tre anni!! ma è proprio così? grazie Alessandra