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La vita è cifotizzante? Ecco come evitarlo

11 gennaio, 2025 (08:25) Di: Marta Tavernaro

La colonna vertebrale sostiene il tronco e permette alla testa di tenere una posizione diritta e lo sguardo verso l’orizzonte. Un buon allineamento sul piano sagittale ci consente di mantenere il tronco in maniera corretta con il minimo sforzo dal punto di vista energetico e un’ottima distribuzione dei carichi lungo la colonna vertebrale.

Con il passare del tempo, ed in modo particolare per gli anziani, subentra la tendenza ad uno squilibrio anteriore ed il tronco assume una postura verso l’avanti.

I ricercatori hanno individuato il periodo tra i 50 e i 60 anni come la fascia di età dove questo squilibrio inizia a manifestarsi, progredendo poi sempre di più col passare del tempo.

Si manifestano infatti dei meccanismi compensatori, un circolo vizioso che coinvolge il bacino e l’intera colonna vertebrale  e portano a specifiche alterazioni degenerative, il bacino ruota indietro, si riduce la lordosi lombare e la parte alta del tronco flette in avanti.

In certi casi questa variazione dell’assetto sagittale risulta rapida e progressiva, rientrando in quadri di vera e propria patologia. Possono esserci dei fattori facilitanti come la presenza di scoliosi, discopatie con alterazione in riduzione della lordosi o l’irrigidimento della colonna stessa. Una grave cifosi od una cifosi causata da crolli vertebrali contribuiscono a loro volta al cedimento anteriore, così come la debolezza dei muscoli estensori del rachide con caduta anteriore.

Pensiamo ora alla nostra quotidianità.
Gran parte delle nostre azioni sono proiettate verso il basso  o quantomeno vengono eseguite con il capo inclinato in avanti.
Quanto può aumentare il carico sulla vertebra cervicale quando il capo è piegato in avanti di 30°? ( pensiamo che per guardare il cellulare tenendolo in mano incliniamo la testa molto di più dei 30°).

I dischi sono sollecitati il 400% in più rispetto al capo diritto che guarda l’orizzonte. Il fisiologico cedimento anteriore, le attività della quotidianità che sempre più  frequentemente ci vedono in posture statiche in flessione, eventuali patologie degenerative della colonna non possono che portare ad una rapida flessione anteriore del tronco.

Lo squilibrio anteriore del tronco comporta dolore, poca funzionalità della colonna, fatica, e danno estetico ma soprattutto una riduzione della qualità di vita.

Cosa possiamo fare?  

1- Non cediamo alla forza di gravità, spesso nella giornata sia da in piedi che da seduti mettiamoci ben diritti e cerchiamo di tenere per qualche secondo questa posizione

2- Facciamo attività fisica regolare, di qualsiasi tipo ovviamente meglio se coinvolti i muscoli che estendono il tronco. Vietato fermarsi! Ben venga variare nel tempo il tipo di movimento. Anche la schiena ne trarrà beneficio.

3- Se ci troviamo piegati in avanti quando siamo stanchi, verso sera, o chi ci sta vicino ci dice che ci vede incurvare sempre più, è meglio chiedere una valutazione medica.

….e se la vita ci piega in avanti? Raddrizziamola!

 

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