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Radiografie Scoliosi: perché non usiamo più le vecchie protezioni

15 ottobre, 2024 (09:37) Di: Silvia Bernardini

L’impiego dei dispositivi di protezione individuale anti-X, atti a schermare il feto e le gonadi del paziente durante l’indagine radiologica a raggi X, deve essere interrotto come pratica di routine in quanto può comprometterne i benefici”: questa raccomandazione, pubblicata nell’aprile 2019 dall’Associazione Americana di Fisica Medica (AAPM, https://fisicamedica.it/wp-content/uploads/Documenti/AIFM/Documenti%20Intersocietari/Protezione-pazienti.pdf), rappresenta un cambiamento storico.

Come mai, dopo oltre 70 anni di protezione delle gonadi, si è giunti a questa conclusione? Vediamo insieme. In Isico questo argomento ci sta particolarmente a cuore visto che per offrire le migliori terapie per scoliosi e valutare al meglio il suo andamento abbiamo la necessità di vedere la colonna vertebrale e quindi, pur riducendo al massimo possibile le richieste, è quasi sempre necessario prescrivere radiografie complete della colonna in una proiezione (o frontale o laterale) almeno una volta l’anno.

Perché questo cambiamento? Le motivazioni sono due:

1.           Benefici Minimi o Nulli delle Protezioni
Secondo le attuali evidenze scientifiche, le protezioni hanno benefici minimi o nulli per la salute dei pazienti. In passato si credeva che le radiazioni potessero danneggiare le cellule riproduttive, causando danni alla futura progenie. Tuttavia, si è scoperto che le cellule riproduttive sono molto meno sensibili alle radiazioni di quanto si pensasse e non ci sono prove che le bassissime dosi attualmente utilizzate in diagnostica per immagini possano provocare danni alle cellule riproduttive o al feto. Le radiazioni non si sono rivelate neanche dannose al feto qualora si renda necessario e indispensabile eseguire un esame radiografico su una paziente incinta.

2.           Impatto Negativo sull’Efficacia degli Esami
Le protezioni possono nascondere l’anatomia o patologie importanti, o generare artefatti che richiedono la ripetizione dell’esame con un aumento sostanziale della dose.
In più la maggior parte delle moderne apparecchiature a raggi X possono determinare automaticamente la quantità di radiazioni da utilizzare in relazione alla regione corporea presa in esame, e la presenza di una protezione individuale piombo-equivalente nel campo di vista potrebbe comportare un aumento significativo ed ingiustificato della dose al paziente. Questi progressi hanno reso quindi la schermatura del paziente una pratica che introduce più rischi che benefici.

 

In armonia con quanto dimostrato, in ISICO sconsigliamo l’utilizzo di queste protezioni che addirittura potrebbero essere dannose.

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