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Corsetto, un “accessorio” che vi rende unici

5 settembre, 2024 (15:38) Di: Erica Pegoraro

Ad ogni secolo il suo corsetto. Si potrebbe facilmente affermare, visto che il corsetto negli anni ha avuto ruoli sempre diversi nella moda.

Nasce nel 1500 per migliorare, a seconda dei diversi canoni richiesti nel corso del tempo, l’estetica femminile: indossato sotto gli abiti modificava, difatti, le forme del corpo. Non ha mai smesso di evolversi fino a diventare, ai nostri giorni, un vero e proprio capo d’abbigliamento: utilizzato come indumento alla moda e appositamente mostrato,  sempre comunque per un principio estetico.

Prendiamo la nota serie “Bridgerton”, le donne indossano corsetti dell’epoca regency, riportando in auge questo capo, tanto che in passerella, in nome della gender equality, sfilano indossati anche da modelli. Persino alla notte degli Oscar sul red carpet, il corsetto ha messo d’accordo personaggi famosi della Gen Z, come Halle Bailey, e over 60 come Jamie Lee Curtis, che hanno indossato corsetti firmati Dolce&Gabbana.
Il miglioramento dell’estetica è alla base anche dei corsetti utilizzati nel trattamento riabilitativo della scoliosi: ovvio lo scopo con cui nascono è completamente diverso, ma uno degli obiettivi che viene raggiunto e ricercato con il loro indossamento è indubbiamente migliorare anche l’aspetto della schiena, oltre che la sua salute.
Parlare di corsetto correttivo provoca a primo acchito paura e sgomento, perché si immagina qualcosa di impossibile da mascherare sotto i vestiti. Un esempio è il corsetto denominato Milwaukee (ad oggi quasi completamente abbandonato nel mondo) che prevede anche una “mentoniera”, cioè un supporto che arriva fino al mento e che, per ovvie ragioni, i vestiti non coprono. Grazie alla ricerca e al continuo impegno nello sviluppare terapie il meno invasive possibili attualmente vengono confezionati corsetti sempre più efficaci dal punto di vista correttivo ma anche sempre più aderenti al corpo e di conseguenza invisibili, come ad esempio il corsetto Sforzesco, sviluppato da ISICO che ha dimostrato di avere la stessa efficacia del gesso.

Negli ultimi anni la tendenza è quella di accettare e rendere di uso comune questi “scomodi accessori”, di qualsiasi tipologia siano, senza nasconderli tanto che esistono persino plastiche personalizzabili con disegni diversi.

Un esempio sono gli occhiali. Le montature si sono sempre più evolute seguendo la moda, ad oggi la varietà si adatta a tutti i gusti raggiungendo a volte anche uno stile eccentrico in cui l’occhiale diventa un pezzo fondamentale dello stile di una persona. Alla sua funzione prettamente medica si è affiancato l’aspetto estetico trasformandolo in un vero e proprio accessorio.

Altri casi sono gli apparecchi ortodontici diventati personalizzabili oppure le protesi degli arti che, anche grazie agli sportivi, fanno ormai parte della quotidianità e molte persone che le indossano le sfoggiano e le rendono uniche. Sono tutti esempi di questi “scomodi accessori” che al giorno d’oggi fanno parte della vita di tutti i giorni.

Perché i corsetti correttivi che portano i ragazzi dovrebbero essere da meno?

Mi rivolgo direttamente a coloro che devono indossarlo o già lo fanno.

Come gli occhiali, l’apparecchio per i denti o le protesi, il corsetto deve essere considerato e vissuto come un qualcosa che vi differenzia dagli altri: non in modo negativo ma come una particolarità che vi rende unici, più forti e più sicuri di voi stessi e allo stesso tempo vi permette di prendervi cura della vostra schiena.

All’inizio può suonare impensabile e irraggiungibile ma con il tempo diventerà un vostro punto di forza.

Potreste pensare: facile parlare da fisioterapista senza provare l’esperienza sulla propria pelle, siamo noi ragazzi che dobbiamo portare il corsetto, voi non sapete come ci si sente.

Ed è qui che alla mia esperienza di fisioterapista si affianca quella di ex paziente che ha convissuto 7 anni con un corsetto, partendo da un tempo pieno.

Un’esperienza che mi spinge a fare un augurio a tutti i ragazzi che stanno intraprendendo o stanno per intraprendere questo percorso: usate e vivete il corsetto come una vostra particolarità, uno spunto per scherzare con gli amici, un aspetto che vi rende unici e che vi aiuterà per la vita adulta (anche se spesso è difficile proiettarsi così in avanti verso il futuro).

Erica, ex-paziente e oggi terapista ISICO

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