Possibile che corsetto ed esercizi continuino ad essere l’unica via per ‘risolvere’ il problema?
E’ una domanda che in tanti ci ponete ogni giorno trovandovi spiazzati dinanzi alla diagnosi di scoliosi con una curva impegnativa, in qualche caso avendo vissuto da ragazzi le difficoltà della medesima patologia. Come nel caso di una mamma che si pone questa domanda per la diagnosi di scoliosi della propria figlia di soli 5 anni, costretta a una terapia impegnativa e ‘imprigionata’ di già in un corsetto.
Purtroppo ad oggi, nonostante i grandi passi fatti nella formulazione di corsetti meno invasivi e più efficaci (come lo Sforzesco che da anni utilizziamo in Isico in sostituzione, con la medesima efficacia dimostrata, del gesso), la terapia con corsetto è l’unica terapia conservativa per la scoliosi, insieme agli esercizi specifici.
Da genitori sicuramente nessuno vorrebbe far passare ai figli le proprie esperienze negative, per cui è normale essere preoccupati all’idea che il proprio figlio viva lo stesso ‘incubo’ e cercare di proteggerlo il più possibile, ma il fatto di esserci passati permette sia di capire a pieno tutte le difficoltà a cui si va incontro sia di aiutarlo al meglio, alla ricerca di tutte le soluzioni migliori. Non si tratta assolutamente di lamentele inutili il chiedersi se non esistano altre soluzioni e del perché della necessità di un pezzo di plastica spesso così scomodo, bensì di quesiti che ogni genitore si porrebbe.
Esistono altre terapie efficaci e meno faticose? Purtroppo, manipolazioni e osteopatia, come tutti i trattamenti manuali, non hanno ad oggi prova di efficacia, come spiegato in questo studio.
Alla luce di tante domande siamo convinti dell’importanza di spiegare il perché di certe scelte terapeutiche: dalla necessità che le ore di pausa dall’indossamento siano continuative all’importanza dell’esecuzione di esercizi specifici, dalla durata del trattamento al suo dosaggio.
Per decidere la durata del trattamento e l’aggressività in termini di dosaggio di indossamento si tiene in considerazione del potenziale rischio evolutivo della scoliosi, valutato in base all’entità della curva scoliotica e alla crescita residua. La scoliosi peggiora con la crescita, per cui tanto più precocemente insorge, più pericolo esiste che evolva, soprattutto durante i periodi di rapida crescita in altezza (di solito tra i 6/7 anni e poi durante la pubertà).In base a questo è possibile modulare la terapia, riducendo o aumentando il dosaggio in base ai diversi periodi di rischio. Da questo si deduce che tanto più precocemente insorge la scoliosi, tanto più a lungo dura il trattamento, in quanto per arrivare ad una situazione di stabilità bisognerà attendere il termine della crescita ossea.
E poi le ore di indossamento. E’ stato dimostrato che ci vogliono almeno due ore perché la colonna vertebrale raggiunga la correzione desiderata dopo aver indossato il corsetto, quindi, ogni volta che si toglie e rimette il corsetto, si dovrebbe sommare alle ore di libertà dal corsetto anche le ore necessarie per ritornare in correzione all’interno del corsetto.
Con più pause, la terapia può risultare meno efficace, a parità di ore di indossamento.
Inoltre, ogni volta che si toglie il corsetto, la schiena tende a ritornare al punto di partenza (come una molla che viene messa in tensione e poi torna indietro), quindi si deve cercare di darle un ritmo. Sappiamo che la gestione del corsetto è sicuramente faticosa, e gestire le ore di pausa diventa complicato soprattutto d’estate. Per questo consigliamo, se possibile, di organizzare vacanze in zone più fresche e di confrontarsi con lo specialista di riferimento per valutare se, in base al caso, è possibile avere una riduzione delle ore per alcuni giorni in estate o in alternativa se possibile dividere in due la pausa solo per il periodo estivo.
Gli esercizi specifici per la scoliosi dal loro canto aiutano a sostenere la schiena al di fuori del corsetto e a non perdere muscolatura (conseguenza inevitabile del corsetto). In caso di bambini molto piccoli (come la figlia della mamma che ha stimolato questo nostro post), si consiglia di fare molto sport per mantenere la muscolatura allenata, perché a 4-5-6 anni i bambini, spesso, non hanno ancora la concentrazione per poter affrontare sessioni di esercizi.
Concludendo, sì al momento corsetto ed esercizi sono l’unica terapia conservativa che ha dimostrato di funzionare, di sicuro si tratta di una terapia faticosa ed impegnativa ma dobbiamo ricordare che l’obiettivo è aiutare i nostri ragazzi ad arrivare all’età adulta con una schiena in salute e fortunatamente abbiamo almeno queste ‘armi’ a loro disposizione.
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