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Scoliosi adulti: parola d’ordine prendersi cura di sè

8 giugno, 2023 (09:26) Di: ISICO

In età adulta spesso la scoliosi è accompagnata dall’idea che non si possa fare più nulla, anche perché per anni si è ritenuta che la scoliosi non peggiorasse dopo la crescita. Purtroppo ci si è accorti che non è così, al contempo però in Isico sappiamo che oltre a porre attenzione con controlli periodici si possono proporre percorsi terapeutici in grado di migliorare le condizioni del paziente.

Ripetiamo spesso ai nostri pazienti che conoscere la propria situazione per saperla gestire al meglio è sicuramente il miglior modo per gestire la propria schiena e la propria scoliosi: tenersi in forma, eseguire regolarmente degli esercizi adatti, utilizzare delle strategie per non stressare troppo la colonna nella quotidianità.

“La scoliosi dell’adulto va distinta tra la scoliosi scoperta durante l’adolescenza (al di là del fatto che sia stata o meno trattata), e la scoliosi scoperta in età già adulta, ossia sopra i 18 anni e la cosiddetta scoliosi de novo. Quest’ultima è tipica della terza età e si associa a una sintomatologia clinica spesso rilevante – spiega la dott.ssa Monia Lusini,  nostro ortopedico specialista – Per le scoliosi adolescenziali (sia scoperte in adolescenza che in età adulta) la soglia di gravità oltre la quale è possibile un peggioramento in età adulta sono i 30°, mentre le curve sopra i 50° hanno ovviamente una probabilità nettamente superiore di continuare a evolvere, tanto che questa è considerata la soglia per l’intervento chirurgico. Il peggioramento in età adulta è molto lento (in media circa 0,5-1 grado all’anno) portando spesso al tipico incurvamento di lato e in avanti dell’età senile. Le scoliosi de novo, invece, sono generalmente di entità medio lieve, normalmente non superano la soglia dei 30°, ma si associano ad una sintomatologia clinica anche rilevante”.

Secondo i dati di cui disponiamo le curve lievi (al di sotto dei 30°) sono generalmente stabili, mentre se la scoliosi è più importante è necessario fare, sempre a scopo preventivo, controlli periodici regolari ogni 1-5 anni.

E se questi controlli documentano un peggioramento? “Allora può essere utile impostare un piano di esercizi specifici nelle mani di personale assolutamente esperto e preparato, per mantenere stabile la situazione – commenta la nostra fisioterapista Alessandra Negrini – i problemi collegati alla scoliosi sono il rischio di mal di schiena, l’impatto estetico, la deformità progressiva, i problemi viscerali a carico degli organi interni (questi ultimi sono di norma significativi solo per le curve sopra i 70° e quelle insorte nell’infanzia)”.

Ecco perché in Isico incoraggiamo i nostri pazienti a praticare il più possibile attività fisica e a impostare un piano mirato di esercizi specifici con il proprio fisioterapista per rinforzare la muscolatura che sorregge la colonna ed agire sul dolore.

E’ stato infatti dimostrato scientificamente (due i nostri studi pubblicati, Adult scoliosis can be reduced through specific SEAS exercises: a case report e Scoliosis-Specific exercises can reduce the progression of severe curves in adult idiopathic scoliosis exercises: a long-term cohort study) che esercizi specifici appropriati tendono a rallentare o a bloccare l’evoluzione della scoliosi.

In presenza di scoliosi associata a dolori che peggiorano la qualità della vita, stiamo utilizzando sempre più corsetti rigidi costruiti su misura, da indossare tutta la notte e/o alcune ore durante la giornata. L’obiettivo è migliorare la postura, ridurre i sovraccarichi che solitamente affaticano e provocano dolore a livello lombare, ridurre i sintomi e permettere una vita più attiva.

Commenti

Commento di Salpetro Antonia
Il 30/06/2023 alle 14:57

Mio figlio 25 anni è stato un vostro paziente, purtroppo non ha avuto buoni risultati ha portato il corsetto per un po’ di anni ma non ha mai avuto un buon rapporto. Adesso ad ogni nudo si vede che la sua schiena non è dritta e mi dispiace molto. Prenderemo un appuntamento molto presto per una visita .

Commento di CARLA
Il 28/04/2024 alle 17:45

Buonasera, vi scrivo per avere delle informazioni in merito al trattamento della scoliosi in età adulta. Cosa è possibile fare per evitare un peggioramento? E dove recarsi? Abito a Torino e ho 55 anni. Non ho mai avuto una valutazione specifica in merito. Grazie per l’attenzione.

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 13/05/2024 alle 13:09

Gentile Carla,
Il rischio di peggioramento della scoliosi in età adulta dipende principalmente dai gradi di curva presenti al termine della maturazione ossea (ovvero in giovane età adulta). Per curve sotto i 30°, il rischio di peggioramento è considerato molto basso; più ci si allontana dalla soglia dei 30° e ci si avvicina a quella dei 50°, più aumenta la probabilità che la scoliosi possa progredire anche in età adulta; oltre i 50° è invece certo che la scoliosi tenderà a progredire nel tempo. La terapia proposta in età adulta può variare dalla semplice indicazione ad eseguire attività fisica regolare, a quella di inserire anche esercizi fisioterapici specifici che prevedano l’autocorrezione (ovvero la capacità di sostenere attivamente la schiena contro la forza di gravità e opponendosi ad eventuali sbilanciamenti del tronco in avanti e/o di lato), all’indossamento di un corsetto per qualche ora al giorno e/o di notte (sempre affiancato dagli esercizi specifici), fino all’intervento chirurgico per le curve che superano i 50°. La scelta della terapia non viene presa semplicemente sulla base dei gradi di curva, ma dipende da tanti fattori (come il dolore, la qualità di vita, la tendenza della schiena al collasso…) che solo un medico specializzato nel trattamento conservativo della colonna vertebrale dell’adulto è in grado di individuare. Il mio consiglio è dunque quello di fare una visita da uno di questi specialisti, in modo da inquadrare il suo caso ed eventualmente essere indirizzata da un fisioterapista esperto che possa aiutarla nella gestione sia degli esercizi specifici che, più in generale, della sua colonna durante la vita quotidiana.
Spero di esserle stata d’aiuto e le faccio tanti auguri
Sara Rossi Raccagni

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