Buongiorno,
Sì, c’è un ambulatorio Isico anche a Torino. Nei prossimi giorni la contatterà il nostro CUP (02.84161700) per darle le informazioni richieste.
Cordiali saluti.

Buongiorno,
Nei prossimi giorni la contatterà il nostro CUP (02.84161700) per darle le informazioni richieste.
Cordiali saluti.

Buongiorno Signora,
non sono mai state pubblicate linee guida per la ripresa dell’attività fisica dopo l’intervento chirurgico per scoliosi sugli adolescenti, esistono solo le cosiddette “opinioni degli esperti” per cui ogni chirurgo potrebbe dare consigli diversi basandosi sulla propria esperienza e su una propria filosofia. Inoltre si aggiunge la variabile individuale, per cui dipende dal tipo di intervento fatto, dall’attecchimento dello strumentario, da caratteristiche del paziente, etc Ad esempio, alcuni chirurghi permettono sport di contatto dopo 6 mesi, altri chiedono di evitarli per un anno e altri ancora non permettono del tutto la ripresa di sport di collisione.
Uno studio ha esaminato la ripresa delle attività dopo l’intervento chirurgico tramite un questionario preparato appositamente. Entro 6 mesi la maggior parte dei pazienti aveva ripreso l’attività sportiva che praticava prima dell’intervento. La conclusione degli autori è che i pazienti operati riprendono l’attività sportiva molto prima di quanto ci si aspettasse. Nonostante ciò, nei 95 pazienti dello studio non c’è stato neanche un caso di perdita di correzione, di rottura dell’impianto o di complicazioni.
Per quanto riguarda le domande specifiche che ci ha posto, solo il chirurgo che ha operato sua figlia può risponderle. Lui sa quanto sono stabili i mezzi di sintesi e cosa realmente può o non può fare la bambina. La rotazione del tronco significa ruotarsi a destra e a sinistra con il busto, ma per il tipo di attività da fare o evitare deve rivolgersi a lui. Sicuramente al momento del prossimo controllo le spiegherà bene cosa fare e cosa no.
Le porgiamo cordiali saluti
Monia Lusini

Gentile Luca,
Se la pelle di sua figlia fosse solo arrossata e senza lesioni, normalmente è sufficiente applicare delle creme a base di ossido di zinco. Se invece la pelle non fosse solo arrossata ma si stesse piagando, è importante rivolgersi al più presto al medico specialista che ha in cura sua figlia e/o recarsi in officina ortopedica per controllare il corsetto e fare le opportune modifiche. E’ importantissimo non arrivare ad avere una lesione della pelle così grossa da obbligare a togliere il corsetto!
Potranno consigliarvi un cerotto medicato specifico, come quelli che si usano per le piaghe da decubito, che accelerano la guarigione e al contempo proteggono la parte, riducendo i fastidi legati allo sfregamento del corsetto sulla zona lesa.
Le faccio tanti auguri
Sara Rossi Raccagni

Gentile Francesca,
Il primo consiglio che mi sento di darle è di trovare un modo per far sì che sua figlia parli con qualcuno del corsetto: se con voi genitori non volesse ancora farlo, può invitarla a parlarne con una o più amiche che le sono vicine. Tra di loro è più facile che si aprano, confidando emozioni, insicurezze e preoccupazioni.
Durante una fase delicata come è quella dell’adolescenza, tutto ciò che rende “diversi” può fare paura. Anni fa faceva paura indossare l’apparecchio per i denti, mentre ora è di uso comune e diverse pazienti mi hanno addirittura riferito che “va di moda” e quindi, nonostante il fastidio, lo portano volentieri. Sul sito del Concorsetto potete trovare racconti, foto e video preparati dai ragazzi che indossano il corsetto: trovate consigli sui vestiti, video di loro al mare o in piscina, in montagna mentre sciano o in generale praticano il loro sport. Vedere altri ragazzi che hanno lo stesso problema, che l’hanno affrontato in modo positivo e che hanno deciso di curarsi, potrebbe aiutarla a normalizzare questa esperienza.
Per quanto riguarda i vestiti indossati con il corsetto, ogni ragazza sceglie un po’ come gestirsi in base al suo stile e a quanto si sente pronta a mostrare il corsetto: qualcuna indossa tranquillamente maglioncini aderenti e corti, mostrando anche una parte di corsetto in corrispondenza della pancia, altre si sentono più a loro agio mascherandolo con felpe larghe e lunghe (e con il cappuccio, che le ragazze definiscono ”magico”!). I pantaloni normalmente più comodi da indossare sono quelli più elasticizzati come leggins e jeggings, mentre i jeans cargo sono quelli che nascondono meglio la parte bassa posteriore grazie alle loro grandi tasche. Un risvolto positivo del corsetto è che, a differenza delle sue amiche potrà avere un doppio guardaroba: uno per il corsetto e uno per le ore di libertà!
Sul manuale di ISICO potete invece trovare alcuni suggerimenti su come gestire il corsetto ed eventuali fastidi alla pelle. Durante le prime notti potrebbe faticare a riposare, ma è solo questione di tempo per abituarsi e sperimentare tutte le posizioni!
Le faccio un grande in bocca al lupo
Sara Rossi Raccagni

Gentile Daniela,
Quanto scrive è corretto: le linee guida internazionali per il trattamento conservativo della scoliosi raccomandano l’utilizzo di un corsetto in presenza di curve superiori a 20° Cobb in pazienti ancora in crescita, salvo casi eccezionali decisi dal medico specialista nel trattamento conservativo delle patologie della colonna vertebrale. Nelle misure che ha riportato non vedo i gradi Cobb misurati in radiografia, ma solo i gradi dei gibbi misurati in visita sul tronco di sua figlia.
Le consiglio di chiedere chiarimenti al medico che ha in cura sua figlia e, solo nel caso in cui avesse ancora dubbi, chiedere un secondo parere ad un altro medico, purchè specializzato nel trattamento conservativo delle patologie della colonna.
Le faccio tanti auguri
Sara Rossi Raccagni