Scoliosi: in quali posizioni dormire?
La determinazione dei genitori e dei pazienti stessi nel cercare di contrastare l’evoluzione della scoliosi porta spesso a porsi domande e a cercare più strategie possibili.
In questo percorso, le famose posizioni “contorte”, che bambini e adolescenti assumono sul divano, nel letto o mentre scrivono, portano qualcuno a domandarsi se per caso influiscano in qualche modo o siano la causa della scoliosi.
Proviamo a rispondere partendo dai dati essenziali. Il primo: la scoliosi è una patologia che comporta una deviazione della colonna nei tre piani dello spazio e che ha una propria progressione naturale; nella maggior parte dei casi si manifesta nelle principali fasi di crescita. La postura o le posizione assunte nel quotidiano incidono solo in parte e non sono la causa scatenante.
Sicuramente questa deviazione dell’allineamento della colonna porta a distribuire il carico sulle vertebre in maniera non uniforme e quindi può alimentare il circolo vizioso di deformazione della scoliosi (il cosiddetto circolo vizioso di Stokes).
Proprio per questo gli interventi terapeutici conservativi, che siano esercizi specifici basati sull’autocorrezione oppure l’utilizzo di un corsetto, mirano ai ridurre il disallineamento, contrastando il peggioramento naturale della scoliosi e permettendo una crescita delle strutture in una direzione più fisiologica.
Nella posizione seduta o in piedi, il carico assume un ruolo più importante in quanto la forza di gravità agisce verticalmente lungo l’asse della schiena, andando quindi a comprimere maggiormente la colonna e favorendo una eventuale asimmetria. Quando siamo sdraiati invece il discorso cambia un po’: che sia in posizione supina, prona o lateralmente, il carico viene notevolmente ridotto in quanto la forza di gravità viene scaricata e distribuita orizzontalmente su tutto il corpo.
Infatti è proprio durante la notte che avvengono, grazie alla posizione in scarico a letto, tutti quei processi di reidratazione dei dischi presenti tra le vertebre e un ri-allungamento di tutte le strutture che, durante il giorno, vengono sollecitate dal carico e dai movimenti.
Chi non si è mai sentito dire dalla propria mamma, al mattino appena sveglio, “Come sei alto, sei cresciuto tutto stanotte?”… beh, si dà il caso che sia proprio grazie a questi fenomeni rigenerativi notturni che, secondo alcuni studi, di notte acquisiamo fino a 1-2 cm di altezza! Sono centimetri che però perdiamo durante la giornata e con il passare degli anni.
In conclusione, alla luce di quanto detto sopra e considerando anche che di notte è impossibile controllare le posizioni che si assumono, consiglio di dormire serenamente nelle posizioni che più vi sono comode, perché non esistono posizioni più o meno corrette. Verificate solo che la superficie su cui appoggia il materasso (solitamente doghe, rete o piano rigido) lo mantenga parallelo al suolo, che la parte centrale non ceda verso il basso, “imbarcandosi”. Chi poi indossa il corsetto non deve neppure porsi il problema: la colonna vertebrale rimane in posizione corretta a prescindere dalle posizioni che si assume.
Importante è mantenere uno stile di vita attivo, praticare sport e, se state seguendo un trattamento riabilitativo, impegnarsi con gli esercizi specifici fisioterapici e/o con il corsetto. L’ultimo consiglio? Passare meno tempo possibile sdraiati nel letto o sul divano, se non per riposare o godersi un film!
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