Il cedimento posturale è strettamente connesso alla colonna vertebrale. Si tratta di una situazione molto frequente, ogni qualvolta la muscolatura non è in grado di controllare la corretta postura. In questo caso la colonna non è in grado di far fronte attivamente alla forza di gravità e viene schiacciata dal proprio peso. Si dice che la schiena si lascia “andare”: la forza dei muscoli non è sufficiente o non lavorano in maniera corretta con la conseguenza che la postura risulta rilasciata e la colonna tendenzialmente più flessa. Se nelle persone senza scoliosi il tutto si manifesta con una flessione in avanti, creando una brutta postura, in chi ha una scoliosi purtroppo il problema non riguarda solo l’atteggiamento posturale.
Immaginiamo la colonna con scoliosi: l’allineamento delle vertebre viene condizionato dalla deformità scheletrica. La colonna risulta deviata lateralmente e non solo, è anche avvolta su se stessa creando una forma a spirale. Proviamo ora a simulare su noi stessi: mettiamoci seduti e spostiamo la parte centrale del tronco lateralmente come succede per la scoliosi. Ora lasciamoci andare di peso su noi stessi cedendo posturalmente. Lo sentite? il tronco cede molto di più lateralmente, nella direzione della curva. Se noi andassimo ad analizzare cosa crea la curva scoliotica potremmo dividere i gradi di curvatura in 2 elementi che si sommano. I principali sono quelli scheletrici, cioè quelli causati dalla malattia stessa dati dalla forma particolare delle vertebre scoliotiche che formano la curva.
Il secondo elemento sommato è quello dato dal cedimento posturale su di essa, cioè quanto la curva si piega a causa della gravità. Anche i ragazzi più allenati dalla fisioterapia e dalla forza muscolare hanno una componente posturale: è inevitabile quando si sta in piedi.
Alle volte però la componente posturale è molto importante, quando i ragazzi non sono in grado di controllare il buon equilibrio del tronco, ma si lasciano schiacciare dalla loro gravità. In questo caso se scomponessimo la famosa somma ci potremmo accorgere che i gradi di scoliosi “vera” sono relativamente pochi rispetto alla componente posturale. Da un certo punto di vista va meglio, in quanto la scoliosi si mostra più ” brutta” di quanto non lo sia.
In una fase evolutiva però ci troviamo di fronte a colonne che peggiorano anche rapidamente, non solamente per la malattia ma perché le vertebre vengono schiacciate dall’incapacità di dare un buon controllo al tronco.
Ovviamente in questi casi una buona terapia, con una grossa componente di esercizi riabilitativi che non solo rinforza i muscoli ma lavora sulla capacità neuromotoria del controllo del tronco, fa la differenza.
E’ importante anche preferire una vita attiva ricca di attività motoria e poco divano e sedia. In modo particolare, se si indossa il corsetto la componente posturale viene tolta dalla resistenza del corsetto. Dismesso progressivamente il corsetto, se la schiena non è stata allenata a tenere l’autocorrezione durante le ore di libertà, il cedimento piega la schiena man a mano che aumentano le ore di libertà.
In Isico per questo motivo facciamo sempre la radiografia al termine nel numero massimo di ore senza corsetto. Può succedere che si evidenzi un progressivo peggioramento, anche se in realtà quando si peggiora molto togliendo il corsetto più ore, spesso dipende dalla incapacità di tenersi in correzione, così dopo un periodo più lungo di libertà la colonna è più piegata. Aumentano allora i gradi legati al cedimento posturale.Il cedimento vertebrale invece è tutt’altra cosa.