Toglietemi tutto ma non il mio sport!
A volte ci capita di vedere i nostri ragazzi uscire dalla prima visita medica con una prescrizione di corsetto a tempo pieno e il sorriso sulle labbra. Alla domanda, “Com’è andata la visita?”, rispondono: “Bene, posso continuare a fare il mio sport!”.
Una risposta che ci spiazza perché ci aspetteremmo facce impaurite e sconsolate, oppure tristi ma determinate, ma di certo non sorridenti. Eppure capita e ci costringe a riflettere su quanto una situazione simile possa essere vissuta in modo così diverso.
Questo tipo di risposta viene tipicamente data da ragazzi che praticano sport a livello agonistico e che sarebbero disposti a tutto pur di non perdere la loro passione.
Spesso arrivano in ISICO dopo visite specialistiche con esiti tra i più vari: dal divieto di continuare l’agonismo in quanto tale, a quello di continuare con quello specifico sport anche riducendone l’intensità, al consiglio di intraprendere uno sport in particolare (il nuoto rimane ancora il più gettonato). Il problema di queste prescrizioni non consiste tanto nella loro correttezza, ma nel fatto che derivino da idee e supposizioni e non da evidenze scientifiche.
L’unica certezza riguardo l’impatto dello sport agonistico sui ragazzi con corsetto è che non sappiamo nulla. Gli studi finora pubblicati sono stati condotti sulla popolazione generale e hanno dimostrato che alcuni sport, come il nuoto, se praticati a livello agonistico possono aumentare le probabilità di avere asimmetrie del tronco.
In assenza di dati, non sarebbe giusto lanciarsi in ragionamenti e ipotesi, poiché in passato proprio le supposizioni, dietro alla giustificazione che derivassero da ragionamenti sensati, hanno portato a consigliare il nuoto e vietare il tennis in quanto sport asimmetrico, quando invece un nostro studio di recente pubblicazione ha proprio dimostrato che, anche se praticato a livello agonistico, non influisce in alcun modo sulle patologie della colonna.
Coi ragazzi che indossano il corsetto abbiamo però una certezza: maggiori sono le ore di indossamento e migliori sono i risultati.
Quindi, in attesa di saperne di più, la nostra scelta è quella di far rispettare ai ragazzi con precisione le ore prescritte in visita, permettendo loro di fare lo sport che preferiscono, anche a livello agonistico.
In alcuni casi saranno necessari dei compromessi: in presenza, ad esempio, di una prescrizione di corsetto di 22 ore e un allenamento quotidiano di tre ore, il paziente potrà scegliere se effettuare una parte dell’allenamento con il corsetto oppure diminuire temporaneamente le ore quotidiane di allenamento.
Questi o altri compromessi necessari saranno vissuti con serenità nella misura in cui il paziente e la sua famiglia avranno ben compreso l’importanza della terapia e il suo obiettivo finale.
Commenti
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Il 31/10/2018 alle 09:56
Ciao a tutti ho 41 anni nel 94 fui operata di scoliosi con barre di Harrington al—,un evento traumatico per me anche accettarlo però negli anni me ne sono fatta una ragione ho un bella cicatrice e un altra laterale dove hanno prelevato un pezzetto di osso…. Ultimamente ho dei forti dolori lombari ho fatto visite ed esami ma mi dicono che dovrei fare ginnastica posturale o nuoto io volvo sapere se fosse possibile togliere le barre e coso comporta l intervento grazie un abbraccio a tutti.