Paese che vai…
Tra le caratteristiche della scoliosi c’è la particolarità di non prevedere un solo tipo di trattamento. Di conseguenza la terapia può essere molto diversa a seconda della gravità delle curve, passando dal semplice monitoraggio della sua evoluzione, nelle situazioni più lievi, fino a un impegnativo intervento chirurgico, nei casi più gravi.
Fra questi due estremi c’è un’ampia gamma di strumenti intermedi: corsetti correttivi di variegate gamme e metodi di esercizi di molteplici concetti.
Io mi considero un uomo davvero fortunato.
Sono un inguaribile curioso e amo viaggiare. Grazie al sempre maggior interesse dei miei colleghi verso l’approccio con esercizi di Isico, svolgo una parte della mia attività professionale insegnando il nostro modo di lavorare in numerosissimi paesi all’estero.
Ho potuto così raccogliere tante informazioni dei differenti metodi di esercizi e ascoltare numerose testimonianze di pazienti ma anche di medici e fisioterapisti che trattano la scoliosi in paesi lontani dal nostro, fino alla maturazione di un quadro complessivo della situazione internazionale.
Facendo sempre riferimento a un ragionamento globale e sintetizzando, posso dire che il trattamento di questa patologia non è trasversalmente coerente. In alcuni paesi, l’incoerenza si traduce con un deciso scostamento dalle poche certezze scientifiche che abbiamo a disposizione oggi. In altri, l’incoerenza è un eufemistico sinonimo di irragionevolezza.
E’ comprensibile che tutte le nostre abitudini siano condizionate dagli usi del paese dove viviamo. Questa regola diviene meno comprensibile quando le abitudini sono quelle legate alla cura delle malattie. In questo caso dovrebbe prevalere l’unica ragionevole certezza che possiamo avere, ossia la conoscenza. E la conoscenza deriva dagli studi scientifici e non dalle tradizioni orali e dagli usi e costumi locali. Poiché mi riferisco solo ai paesi di cultura occidentale, includendo anche quelli che, a torto o a ragione, del tutto o in parte, questa cultura l’hanno assorbita, non è semplice capire perché per una patologia come la scoliosi le strategie sono così diverse a seconda del paese.
Nei paesi anglosassoni si usano molto le manipolazioni (anche in Italia, in misura decisamente minore).
Fino ad oggi non esistono studi seri che abbiano dimostrato che le manipolazioni funzionano. Eppure si continua a praticarle.
In questi stessi paesi ci sono molti pazienti a cui si insegna il trattamento con il Pilates o lo Yoga. Fino ad oggi, nessuno è stato in grado di dimostrare che servano a trattare la scoliosi (possono forse non far male, forse anche aiutare un po’, ma certo non sono una terapia). Eppure si continuano ad insegnare queste tecniche.
La peggiore situazione, comunque, è quella riferita a aree geografiche dove vengono utilizzate tecniche che non hanno il minimo razionale. Mi sono confrontato con persone che lavorano in ospedali dove ai pazienti vengono applicati impacchi di paraffina o fanno trazioni meccaniche o sono sottoposti a terapie fisiche di magnetoterapia o elettrostimolazioni. Per onestà, non dimentichiamo che sto parlando di tecniche utilizzate anche nei nostri ospedali (alcune anche per la scoliosi) fino a qualche decennio fa, ma che sono state poi cancellate per manifesta inefficacia.
Alla fine, la sensazione conclusiva che mi ha regalato questo affascinante peregrinare è che il trattamento non chirurgico della scoliosi purtroppo è un po’ come il cibo. Presenta grosse variazioni a seconda delle latitudini e delle abitudini consolidate dei vari popoli. Allo stesso tempo ho potuto apprezzare che il posto dove si tratta più efficacemente questa patologia e, guarda caso allo stesso tempo si mangia anche meglio, è proprio il nostro stivale.
Commenti
Commento di Laura
Il 15/10/2017 alle 21:01 I trattamenti sicuramente ci sono anche per i più piccini non fermarti al primo ortopedico non so prova a prendere un appuntamento da ISICO |
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Il 17/07/2017 alle 20:17
Buonasera,mi chiamo Barbara e sono la mamma di una ragazza di tredici anni con una scoliosi idiopatica dell’adolescenza pari a 40°di Cobb.Dall’11 marzo 2016 porta il corsetto ortopedico Lionese a tempo pieno che ha solo impedito che la scoliosi peggiorasse ulteriormente.Dall’ultima rx fatta a febbraio però è emerso che il test di risser è 3-4(a febbraio 2016 era 0-1),per cui volevo chiedere se poteva ridurre le ore del corsetto.Inoltre anche se sono consapevole che la scoliosi è una malattia da cui non si guarisce,volevo chiedervi se esistono altre terapie in grado di migliorare la situazione di mia figlia(ad es. gesso o corsetto sforzesco).Infine gradirei sapere se una volta raggiunto il risser5+ si potrà procedere con la dismissione graduale del busto con la certezza che la scoliosi si sia definitivamente stabilizzata.In attesa di una vostra cortese risposta vi porgo i miei più distinti saluti e vi ringrazio.