Terapie e schiena dritta
Partiamo da una premessa.
La scoliosi non si cancella, non si elimina. Se ce l’hai, la prima cosa da fare è accettare di avere un gestibilissimo problema di salute. Poi bisogna rimboccarsi le maniche per domarla. Sì proprio come un cavallo selvaggio, la possiamo domare e tenere sotto controllo. Non possiamo trasformarla in un docile animale da cortile, resterà sempre un po’ del suo spirito selvaggio.
Alcuni pazienti al termine della terapia vivono una grande delusione, perché dopo tanti sforzi possono ritrovarsi ancora con la “schiena storta”.
Ma quali sono i risultati che possiamo realmente ottenere con le nostre terapie?
Nella nostra esperienza e nei dati che abbiamo pubblicato non è affatto vero che la colonna torni storta come era prima di iniziare il trattamento, tanto meno ancora più storta. Se si fanno le cose giuste il miglioramento che si ottiene durante la terapia è generalmente stabile, per lo meno nel medio termine.
Se si presentano peggioramenti a fine terapia, questi possono dipendere da vari fattori, che possono agire singolarmente o insieme:
– non sono stati fatti gli esercizi
– sono stati fatti esercizi sbagliati
– il corsetto è stato tolto troppo presto
– il corsetto è stato tolto troppo rapidamente
In uno studio che abbiamo pubblicato, abbiamo proprio dimostrato, per esempio, che chi fa gli esercizi giusti ha un risultato sostanzialmente stabile quando abbandona il corsetto, chi fa esercizi poco specifici ha un peggioramento di qualche grado, chi non fa gli esercizi in media peggiora di 5 gradi, a volte anche 10°. Questo a parità di qualità e dosaggio del corsetto.
La fase di abbandono del corsetto è cruciale. Oltre agli esercizi è fondamentale che l’abbandono sia estremamente graduale. La colonna deve abituarsi in maniera progressiva e graduale a stare senza corsetto, soprattutto quando la curva è molto seria.
L’obiettivo assoluto da perseguire nella terapia della scoliosi è arrivare a fine crescita, con una colonna vertebrale sana e funzionale, questo non significa dritta. Una schiena sana è una schiena capace di sopportare gli stress della vita quotidiana per i 70 anni di vita media successiva alla fine dell’accrescimento. Senza provocare dolori, senza peggioramento importante delle curve.
La scienza ci ha insegnato che questo obiettivo diventa realtà se si finisce la crescita con curve sotto i 30°-35°.
Bisogna ricordare che quello che accade in età adulta dipende anche dal risultato finale: chi chiude la terapia sotto i 30° normalmente rimane stabile, chi chiude oltre i 50° tende generalmente a peggiorare gradualmente nel tempo, mentre tra i 30° e i 50° il rischio aumenta progressivamente all’aumentare della curva. Anche di questo bisogna tenere conto.
Quali terapie scegliere? Nessuno ha mai affermato che le nostre terapie siano le uniche a funzionare. Ce ne sono anche altre, e in Italia ci sono diversi bravi professionisti, sia medici che terapisti che si occupano con competenza e professionalità della scoliosi, ottenendo degli eccellenti risultati. Ma ci sono anche persone che si improvvisano, e persone che applicano tecniche non adatte e senza presupposti scientifici di efficacia, quindi è fondamentale mettersi nelle mani giuste.
Infine, va ricordato che anche la chirurgia rientra tra le terapie possibili. La chirurgia è una terapia importante per la scoliosi, ma non la cancella, in pratica con l’intervento chirurgico la curva scoliotica viene fissata con viti e bulloni, bloccata, in modo da evitare il peggioramento. A volte il chirurgo riesce anche a raddrizzare quasi la colonna, ma una colonna bloccata da viti e bulloni può essere uguale a come era prima? Certo che no, i mezzi di sintesi (viti e bulloni) sono dei vincoli che impediranno i movimenti dei singoli segmenti della colonna vertebrale.
La chirurgia ha diversi effetti collaterali e complicanze (10-15% degli adolescenti operati vanno incontro a questo tipo di problemi, una percentuale piuttosto alta). E anche quando va tutto bene una colonna operata non è una colonna normale, perché viene “bloccata” dalla strumentazione chirurgica. Deve essere quindi limitata a quei casi che sono sicuramente una minoranza nel grande numero delle scoliosi nei quali i vantaggi e i benefici superano gli svantaggi e rendono ragionevole affrontare i rischi.
Commenti
Commento di Rosanna
Il 31/01/2017 alle 17:12 Salve anch io desidero sapere se c’e la possibilità di qualche vostro ortopedico in Campania…..grazie |
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Il 02/12/2016 alle 10:42
Prof., buongiorno, ma in Campania non c’è proprio nessun ortopedico del Vostro centro che potrebbe seguire mia figlia per la sua scoliosi ??????