Che vergogna…mio figlio ha la scoliosi e non me ne sono accorto in tempo!
Nello svolgimento della mia attività professionale il contatto umano è una componente primordiale. Faccio il fisioterapista, e tutti i giorni incontro persone diverse che si rivolgono a me perché hanno un problema da risolvere: il dolore, tante volte, oppure il trattamento di una asimmetria del corpo che improvvisamente si è manifestata in tutta la sua indecente repentinità. Ospite inattesa, presenza inquietante, la scoliosi in un lampo si è abbarbicata sulla schiena di un figlio senza lasciare tempo di riflessione ai familiari più vicini.
Una delle situazioni più tipiche che frequentemente mi capita di gestire, nel quotidiano incontro con le famiglie di adolescenti a cui è stata appena scoperta una scoliosi è il primo colloquio con i due imbarazzati genitori che non si sono ancora capacitati dell’evento e che cercano di ricostruire la cronologia di qualcosa che ai loro occhi viene vissuta come una colpevole e imperdonabile cecità.
Mamma e papà si guardano, alla ricerca di un reciproco consenso e poi guardano la schiena del figlio su cui scoprono delle prominenza che ingigantiscono di minuto in minuto che…”mi crede?…ma fino a ieri non li ho avevo mai visti”…”non è vero che anche tu te ne accorgi solo ora?”…”eppure, guardi, le giuro che seguiamo attentamente nostra figlia”…”è incredibile quella spalla…”
E’ una situazione che evoca un sentimento di profonda solidarietà e che, se non fosse permeata dalla cupa preoccupazione della famiglia, trasmette quasi un senso di commovente tenerezza per la difficoltà che provano questi genitori di giustificare verso se stessi e al mondo, che ai loro occhi li giudica, una imperdonabile incapacità, il più profondo sentimento di inadeguatezza che un padre o una madre possa provare: non aver saputo difendere al meglio e per tempo la salute e la felicità del figlio.
Scoprire la scoliosi non è solo questione di occhio ma anche di tempi e di occasioni giuste.
Sfortunatamente questa malattia colpisce quasi sempre nella delicata fase dell’esplosione adolescenziale.
Dico sfortunatamente perché, in caso di trattamento con corsetto, questo ingombrante accessorio casca, nel momento meno opportuno, a sconvolgere gli equilibri di una persona in piena mutazione, condizionata da modelli di apparenza che non lasciano scampo a chi resta ai margini, alle prese con l’affermazione della propria personalità e intento alla prima, delicata trama delle complesse relazioni adulte.
Ancora, sfortunatamente, perché questi sono gli anni in cui abbiamo sempre maggiori difficoltà ad osservare le schiene nude dei nostri figli, che stanno uscendo dal bozzolo dell’infanzia e che attribuiscono agli amorevoli sguardi dei genitori un’imperdonabile attentato alla conquistata privacy.
In questi anni la scoliosi è caratterizzata da peggioramenti veramente bruschi e veloci.
Quindi, o siamo fortunati e ci capita di assistere all’improvviso peggioramento durante le vacanze estive, nel breve periodo in cui i ragazzi si fanno guardare la schiena nuda, oppure l’improvvisa evoluzione resta celata fino a una visita occasionale di un medico sportivo o all’osservazione estemporanea della maestra di danza.
Quindi vi assicuro, non è giusto sentirsi colpevoli, perché le caratteristiche di questa patologia non sono favorevoli alla sua scoperta precoce da parte di occhi inesperti e poi, benedetti ragazzi, se rimaneste almeno un po’ più dritti quando siete seduti sul divano o giocate al computer sono sicuro che agli stanchi occhi di noi genitori qualche segno almeno sospetto lo coglieremmo più facilmente…
Commenti
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Il 25/01/2007 alle 09:02
Ho 30 anni è mi è stato prescritto un corsetto ortopedico, ho dolore alla schiena e una cifosi piutosto marcata, secondo voi il corsetto mi può aiutare o è solo un palliativo? Io grossi problemi di estetica non me ne faccio, ma per essere utile quante ore al giorno devo portarlo visto che io lavoro????