Finalmente: la terapia è finita! E ora cosa faccio?
Quando arriva il momento tanto sospirato della fine della terapia, quello in cui bisogna solo decidere dove buttare il corsetto e che sport continuare a praticare dopo l’abbandono definitivo degli esercizi, si insinua un piccolo tarlo a rovinare la grande gioia e soddisfazione: cosa ne sarà della mia schiena in futuro? Dopo tutte queste cure e queste attenzioni, posso davvero non pensarci più?
Il tarlo rode molto più papà e mamma rispetto ai ragazzi. In ogni caso, questo passaggio deve essere preparato sia dal medico sia dal terapista che guidano la terapia. Avvicinandosi alla data fatidica dell’abbandono del corsetto, è essenziale accennare al futuro perché maggiori conoscenze e consapevolezza prevengono le ansie e danno gli strumenti per gestire i diversi scenari possibili.
A fine terapia la schiena non si è sicuramente raddrizzata, l’obiettivo della cura della scoliosi è quello di contenerne l’evoluzione in modo da arrivare all’età adulta con una schiena che, seppur non perfetta, possa “funzionare” bene.
Se la scoliosi è rimasta lieve, quindi in linea di massima non supera i 30° Cobb, è improbabile che possa dare problemi. Se invece supera questa soglia, occorre monitorarla nel tempo con visite mediche ed eventuali radiografie. Questo non significa che bisogna convivere con la paura che succeda qualcosa di negativo, cioè che possano arrivare il mal di schiena, un peggioramento delle curve o una difficoltà a sostenere la schiena nelle attività della vita quotidiana.
Le visite regolari (ogni 1-2 anni) hanno l’obiettivo di rilevare per tempo eventuali segnali negativi, per correre ai ripari prima che la situazione degeneri al punto che sia difficile recuperarla. Non è più terapia: semplicemente prevenzione.
Durante la crescita la scoliosi deve essere controllata da vicino, perché la crescita può provocare modifiche importanti e rapide della scoliosi. In età adulta tutto è più lento, ma comunque progressivo, per cui le scadenze dei controlli si diradano.
Proprio per prevenire qualsiasi tipo di problema i ragazzi che terminano la terapia devono rispettare per tutta la vita due regole:
1. fare attività fisica regolare, di qualsiasi tipo, per conservare una buona condizione fisica generale che garantisca un tono muscolare di sostegno sufficiente della colonna vertebrale.
2. mantenere il più possibile una posizione di parziale correzione della scoliosi, evitando di rilassarsi e crollare in direzione delle curve. I ragazzi non devono improvvisare nulla: grazie agli esercizi specifici hanno imparato a correggere le curve nei 3 piani dello spazio, ma soprattutto a mantenere nella quotidianità una parte di questa correzione. Quello che devono fare è semplicemente conservare questa abitudine.
Commenti
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Il 09/06/2016 alle 21:27
Salve, mi chiamo Aurora e un anno fa mi è stata diagnosticata la scoliosi e mi è stato detto di dover portare un busto lionese per 18-20 ore per un anno/un anno e mezzo. Ho sempre portato il busto per 20 ore al giorno (raramente 18) perché volevo ottenere miglioramenti e toglierlo il più in fretta possibile, e a marzo scorso, durante la mia seconda visita, la dottoressa mi aveva detto che ho ottenuto grossi miglioramenti, soprattutto a livello estetico. Mi ha inoltre detto che al momento sono nell’ultima fase della crescita e che quindi per due mesi (marzo e aprile) avrei dovuto portare il busto per 14 ore, per i successivi due mesi per 12 ore e dopo toglierlo e ritornare per una terza visita ad ottobre. Fra 25 giorni, quindi, potrei finalmente toglierlo, ma, a causa di vari problemi, volevo sapere se togliendolo questa settimana causerei dei problemi alla schiena, o se invece, dato che sono nella fase finale della crescita, non succederebbe niente.
Grazie