Accorgersi della scoliosi
Chi ha la scoliosi durante la crescita neanche se ne accorge. Spesso non nota i fianchi diversi l’uno dall’altro. Spesso l’estetica è una cosa che vediamo noi adulti, medici e genitori: ma prima che interessi al ragazzo spesso passano degli anni. E questo è un problema. Perché chi non sente nulla fa fatica a curarsi. E se è un ragazzino o un bambino piccolo si fida degli adulti, ma se è pure un adolescente vuole e pretende giustamente di decidere lui. Ecco allora che è indispensabile parlare e spiegare, e far capire che cosa si cura e perché. In realtà poi questo serve anche ai genitori, perché pure loro devono capire. Ci troviamo quindi a parlare di cosa è normale e che cosa non lo è: è normale avere delle piccole asimmetrie che trovano i loro compensi naturali; è anormale avere un’asimmetria esagerata. Il nostro corpo è naturalmente asimmetrico, con il cuore a sinistra, il fegato a destra, una mano prevalente, ma anche un arto inferiore, un occhio, un orecchio preferito. E nelle sue naturali asimmetrie il corpo trova un proprio equilibrio. Le schiene diritte sono solo nei libri di anatomia: tutti abbiamo piccole curve, che però divengono patologiche solo oltre un certo livello. Per convenzione internazionale si parla di scoliosi solo quando supera i 10° Cobb. Detto questo però, un altro è il limite veramente significativo, e sono i 30° Cobb: oltre questo livello infatti è dimostrato che la scoliosi ha alte probabilità di provocare problemi in età adulta, in termini di dolori e di possibilità di peggioramento. Qui sta quindi il vero limite della normalità per il ragazzo arrivato a fine crescita, ed a questo dobbiamo mirare. Un’altra cosa da sapere poi è che le soglie in medicina non offrono alcuna garanzia, ossia come non è vero che chi ha la pressione massima sotto i 135-140 non avrà certamente un infarto, non è vero che chi ha la scoliosi sotto i 30° a fine crescita non avrà problemi in età adulta. I limiti sono indicativi e ci si deve possibilmente tenere lontani, per avere una maggiore tranquillità. Ma ricordate che non è detto che chi sta oltre i 30° avrà problemi: ci sono solo più probabilità.
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Il 20/07/2006 alle 13:50
Alla mia bambina di 4 anni è stata diagnosticata una scoliosi congenita Tdx 25° cobb, L sinistra 30° più curva cervicotoracica. Schisi T2 ed emispondilo T9. le è stato prescritto un busto Milwaukee da tenere almeno 16 ore ma la dottoressa che l’ha in cura ci ha già detto che dubita possa riuscire a fermarla e quindi a dicembre faremo un ricovero per uno studio per l’eventuale intervento di applicazione di distrattore spini-costale. Ieri abbiamo fatto il collaudo del corsetto e ci ha detto di sperare che possa essere efficace poiché l’intervento rappresenta l’ “inizio di un calvario” e di rischi ce ne sono. Inutile dire come ci siamo sentiti noi genitori anche perché ci ha liquidato con una stretta di mano e un arrivederci tra sei mesi. E si che non ci sentivamo già a pezzi nel doverla vedere chiusa in quella “gabbia” ! Ma ci si può rivolgere a dei genitori angosciati in questo modo? Almeno ci avesse spiegato di che rischi parlava e di cosa fosse questo calvario! Si parla molto della scoliosi idiomatica dell’adolescente ma molto poco di quella congenita infantile. Che possibilità ci sono di fermarla? A cosa si può andare incontro? E possibile che niente riesca a fermarla? E riguardo all’intervento…. Di cosa si tratta quando si fa sui bambini? Quali rischi ci sono? E’ una terapia risolutiva o no? Ho bisogno che qualcuno mi spieghi meglio se la patologia di mia figlia è grave e quali sono le possibilità di intervento nel caso il busto non bastasse. Non sono molto soddisfatta di questa dottoressa perché dal punto di vista umano è molto fredda e poco disponibile. Sono arrivata al punto di temere per la vita di mia figlia e sono così confusa! non so più a chi rivolgermi