Perché gli esercizi fanno bene al corsetto?
Il corsetto è uno strumento terapeutico efficace, prescritto in caso di scoliosi di entità medio-grave.
Il suo indossamento a tempo pieno può causare effetti collaterali come la debolezza muscolare e la rigidità della colonna vertebrale, che possono essere migliorati attraverso esercizi specifici, in grado di aumentare anche la correzione del corsetto stesso.
Oltre a questo, il terapista che si occupa di insegnare gli esercizi, ha un ruolo fondamentale nel facilitare la terapia con il corsetto e offrire supporto al paziente (vedi il nostro studio “Team care to cure adolescents with braces (avoiding low quality of life, pain and bad compliance): a case-control retrospective study. 2011 SOSORT Award winner”, F. Tessadri, A.Pellegrini, M. Tavernaro, A. Zonta, S.Negrini).
Il paziente viene guidato dal terapista nelle varie fasi, dalla preparazione all’arrivo del corsetto, fino alla dismissione completa.
Nella fase preparatoria al corsetto gli esercizi proposti aiutano i ragazzi ad abituarsi con maggiore facilità alla fastidiosa sensazione iniziale del sentirsi costretti dal corsetto; gli esercizi di respirazione favoriscono l’adattamento e migliorano la sensazione di essere “ingabbiati” a livello dell’addome.
Spesso i ragazzi discutono con il terapista anche degli aspetti estetici: quali vestiti camuffano meglio il corsetto, gli stratagemmi per riuscire a indossare comunque i jeans…
Il terapista esperto di scoliosi vede tanti ragazzi con il corsetto e quindi può trasmettere le esperienze di chi ci è già passato; ma è anche in grado di controllare il corsetto, verificarne l’adeguatezza man mano che i ragazzi crescono, e qualora necessario invitare il paziente ad anticipare il controllo medico per valutare un eventuale rinnovo del corsetto.
La seduta di esercizi può essere anche l’occasione in cui parlare apertamente delle difficoltà incontrate, inoltre anche guardare insieme le ore di indossamento misurate con il Thermobrace offre notevoli spunti di discussione.
Gli esercizi per essere specifici devono essere personalizzati: il fisioterapista infatti prepara il piano partendo dalle radiografie del ragazzo, dalla visita del medico e completa con i dati che emergono dalla valutazione fisioterapica. In particolar modo il cuore degli esercizi specifici è l’autocorrezione, cioè dei movimenti attivi della colonna nei tre piani dello spazio nella stessa direzione in cui correggerà il corsetto.
Spesso ci viene chiesto se gli esercizi devono essere fatti con o senza il corsetto: la nostra risposta è “dipende”. All’inizio, quando le ore di corsetto sono tante, è importante inserire degli esercizi modellanti in corsetto, in modo tale da sfruttare al massimo le spinte correttive inserite all’interno. Pian piano quando le ore iniziano a diminuire, invece, è fondamentale che il ragazzo provi a correggere attivamente le sue curve e che venga inserita l’autocorrezione nei gesti più quotidiani, ad esempio camminando, scrivendo, leggendo un libro, saltando…
La scelta quindi degli esercizi con o senza corsetto dipende dalla fase della terapia, dalla capacità del ragazzo di autocorreggersi e dalla rigidità della colonna vertebrale.
Alla diminuzione delle ore di indossamento gli esercizi diventano sempre più importanti, consolidano la correzione attiva e garantiscono il sostegno della colonna.
Ripetere lo stesso movimento a volte può sembrare tedioso, quasi ossessivo, in realtà ha lo scopo di rendere automatico il contrapporsi alla forza di gravità e permette di riuscire ad eseguirlo anche nelle situazioni più complesse.
Certo è un impegno importante richiesto ai ragazzi, ma siamo sicuri che tanta fatica verrà ricompensata: lo diciamo con sicurezza perché uno dei nostri studi ha dimostrato che chi non fa esercizi perde in media 5° di risultato. (“Effectiveness of complete conservative treatment for adolescent idiopathic scoliosis (bracing and exercises) based on SOSORT management criteria: results according to the SRS criteria for bracing studies – SOSORT Award 2009 Winner- Stefano Negrini, Salvatore Atanasio, Claudia Fusco e Fabio Zaina”).
Buon lavoro ragazzi!
Dottoressa Sabrina Donzelli e Fisioterapista Martina Poggio
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