In “vacanza” da scuola e… dal corsetto?
Chi mi puo’ dare una risposta? Che conseguenze si possono avere se il busto lionese anziché essere portato per 20 ore al giorno, per una scoliosi idiopatica evolutiva dorso lomb. di 26° Cobb, durante le vacanze al mare (1 mese circa) verra’ indossato da mia figlia (14 anni a luglio) solo di notte? Grazie a chi mi potrà rispondere.
Germana
Gentile signora Germana,
non si prenda questo rischio. In tanti anni di pratica ho visto dei disastri succedere in situazioni di questo genere, così come ho visto pazienti “fortunati” che se la sono cavati. Ma mi sembra la roulette russa giocata sulla propria salute e sulla propria pelle.
Le “vacanze” vanno concordate con il medico. Personalmente, ai pazienti propongo una vacanza “personalizzata” sulla base della loro situazione clinica, di come sta andando la scoliosi, del “carico mentale” che vedo, etc etc. La premessa è che la scoliosi non va in vacanza, ma i ragazzi ci vanno. E la vacanza è salutare (“Il settimo giorno si riposò” è saggezza biblica…), aiuta a “lavorare” meglio (in questo caso a curarsi meglio) durante l’anno. Negli anni abbiamo definito qualcosa che apparentemente non fa grossi danni, e si va da un minimo di 1 ad un massimo di 3 ore in più senza corsetto al giorno da un minimo di 7 ad un massimo di 30 giorni. Minimi e massimi sono rari (ma esistono), mentre la “norma” sono 21 giorni 2 ore in meno. E’ lo spazio che si può concedere alla scoliosi facendo meno danno possibile (perché un po’ di danno si fa, ma penso molto poco). Inoltre, si consiglia al paziente di usufruire di singole giornate a loro piacimento (“21 crocette sul calendario…”), e solo in quei giorni si consente di spezzare in due le ore di pausa dal corsetto (che per il resto sono per noi rigorosamente consecutive).
Secondo noi di Isico questo “accordo” è cruciale, perché in ogni caso i ragazzi si prenderebbero delle vacanze, ed il rischio che facciano dei disastri è troppo elevato: quando dopo un’estate di pausa ci si trova con 20° in più di curva (visto più volte – succede se la “tigre” si attiva proprio nel momento in cui noi abbassiamo le difese) , le assicuro che è un vero disastro (anche perché poi non si torna indietro). E che cos’è un’estate in confronto ad una vita intera? Anche se questo discorso vale per noi adulti, difficile farlo con una ragazzina…
Spero di esserle stata utile.
Auguri e buone vacanze a lei, sua figlia ed a tutte le ragazze che indossano il corsetto (come sempre di questo periodo mi auguro un’estate fresca per le mie pazienti…)
Stefano Negrini
Commenti
Commento di Fabio
Il 05/05/2015 alle 13:13 Ciao a tutti, sono un padre di 50 anni ed ho una figlia di 13. Appena oggi abbiamo avuto la notizia che ragazza ha una cifoscoliosi (cifosi di 60°). Il professore che l’ha visitata ha consigliato (ha premesso che siamo ai limiti dell’intervento chirurgico)un corsetto gessato tipo Risser oppure corsetto tipo Maguelone. Dopo aver letto tutte le recensioni qui sopra ,ho non pochi dubbi a riguardo di mettere il corsetto per anni, o agire subito con un’intervento chirurgico. Sembra di aver capito che qualsiasi strada si prenda ci siano i pro e i contro e nessuna certezza, ma solo tanta sofferenza fisica e/o psicologica da parte degli adolescenti. |
Commento di Massimiliano Vanossi
Il 24/10/2016 alle 10:49 Gentile Raffaella, il mio nome è Massimiliano Vanossi , sono un fisioterapista che da alcuni anni esegue regolarmente degli screening scolastici sulle deformità vertebrali, che possono insorgere in età dello sviluppo. – età del soggetto esaminato (minore è l’età, maggiore è la probabilità della necessità di ricontrollare dopo alcuni mesi da parte dallo stesso operatore che ha fatto il primo screening) – gentilizio positivo (presenza di un familiare con scoliosi, anche in questo caso maggiore sarà probabilità di ricontrollare dopo alcuni mesi o invio al medico specialista). Lo screening ha la finalità di individuare, se presenti, i segni che possono essere i premonitori dell’insorgenza della patologia vertebrale, che poi dovrà comunque essere indagata approfonditamente da un medico specializzato sulla colonna vertebrale, per fare una diagnosi precisa, confermando o smentendo il risultato dello screening. Le normative italiane prevedono un primo screening con il pediatra o medico di base a 12 anni, il successivo a 14 anni. In realtà, in particolare quando la presenza di asimmetrie delle spalle, delle scapole o dei fianchi fa nascere sospetti, è opportuno far controllare il bambino anche se in tenera età. Nel caso della sua bambina di 8 anni, se ha dubbi può farla controllare dallo specialista che segue la figlia più grande, o può farle fare uno screening presso il centro ISICO più vicino. La saluto cordialmente Massimiliano Vanossi |
Scrivi un commento |
Il 30/06/2010 alle 22:07
X GERMANA: vorrei permettermi di darle un consiglio “vissuto” cioè da chi vi è passato in prima persona… Non ceda alle richieste (seppur legittime e comprensibili) di sua figlia… sia severa e rigida… ma cerchi di spiegarle che lo fa per sua figlia e per il suo futuro… probabilmente non capirà e sarà molto arrabbiata con lei… mi creda però che un giorno, fra qualche anno sarà sua figlia stessa a ringraziarla per essere stata severa… viceversa… con l’indulgenza e “accettando” di non farle mettere il corsetto rischia di farle peggiorare la scoliosi… e fra qualche anno lei stessa si sentirà in colpa e sua figlia le dirà che avrebbe preferito che lei fosse più severa. Può sembrare assurdo ma è così… poi se riesce a farle capire che stringere i denti oggi vorrà dire felicità e guarigione futura meglio ancora… la incoraggi e la entusiasmi sulla sua guarigione… e le stia vicina nei momenti difficili nei quali sopporterà meno quel corsetto… ricordandole quando sia.”fortunata” per il semplice fatto che indossa una cosa che le darà la guarigione… seppur sofferta… in bocca al lupo.