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In “vacanza” da scuola e… dal corsetto?

16 giugno, 2010 (13:18) Di: Stefano Negrini

Chi mi puo’ dare una risposta? Che conseguenze si possono avere se il busto lionese anziché essere portato per 20 ore al giorno,  per una scoliosi idiopatica evolutiva dorso lomb. di 26° Cobb, durante le vacanze al mare (1 mese circa) verra’ indossato da mia figlia (14 anni a luglio) solo di notte? Grazie a chi mi potrà rispondere.
Germana


Gentile signora Germana,
non si prenda questo rischio. In tanti anni di pratica ho visto dei disastri succedere in situazioni di questo genere, così come ho visto pazienti “fortunati” che se la sono cavati. Ma mi sembra la roulette russa giocata sulla propria salute e sulla propria pelle.
Le “vacanze” vanno concordate con il medico. Personalmente, ai pazienti propongo una vacanza “personalizzata” sulla base della loro situazione clinica, di come sta andando la scoliosi, del “carico mentale” che vedo, etc etc. La premessa è che la scoliosi non va in vacanza, ma i ragazzi ci vanno. E la vacanza è salutare (“Il settimo giorno si riposò” è saggezza biblica…), aiuta a “lavorare” meglio (in questo caso a curarsi meglio) durante l’anno. Negli anni abbiamo definito qualcosa che apparentemente non fa grossi danni, e si va da un minimo di 1 ad un massimo di 3 ore in più senza corsetto al giorno da un minimo di 7 ad un massimo di 30 giorni. Minimi e massimi sono rari (ma esistono), mentre la “norma” sono 21 giorni 2 ore in meno. E’ lo spazio che si può concedere alla scoliosi facendo meno danno possibile (perché un po’ di danno si fa, ma penso molto poco). Inoltre, si consiglia al paziente di usufruire di singole giornate a loro piacimento (“21 crocette sul calendario…”), e solo in quei giorni si consente di spezzare in due le ore di pausa dal corsetto (che per il resto sono per noi rigorosamente consecutive).
Secondo noi di Isico questo “accordo” è cruciale, perché in ogni caso i ragazzi si prenderebbero delle vacanze, ed il rischio che facciano dei disastri è troppo elevato: quando dopo un’estate di pausa ci si trova con 20° in più di curva (visto più volte – succede se la “tigre” si attiva proprio nel momento in cui noi abbassiamo le difese) , le assicuro che è un vero disastro (anche perché poi non si torna indietro). E che cos’è un’estate in confronto ad una vita intera? Anche se questo discorso vale per noi adulti, difficile farlo con una ragazzina…
Spero di esserle stata utile.
Auguri e buone vacanze a lei, sua figlia ed a tutte le ragazze che indossano il corsetto (come sempre di questo periodo mi auguro un’estate fresca per le mie pazienti…)
Stefano Negrini

Commenti

Commento di Salvo
Il 30/06/2010 alle 22:07

X GERMANA: vorrei permettermi di darle un consiglio “vissuto” cioè da chi vi è passato in prima persona… Non ceda alle richieste (seppur legittime e comprensibili) di sua figlia… sia severa e rigida… ma cerchi di spiegarle che lo fa per sua figlia e per il suo futuro… probabilmente non capirà e sarà molto arrabbiata con lei… mi creda però che un giorno, fra qualche anno sarà sua figlia stessa a ringraziarla per essere stata severa… viceversa… con l’indulgenza e “accettando” di non farle mettere il corsetto rischia di farle peggiorare la scoliosi… e fra qualche anno lei stessa si sentirà in colpa e sua figlia le dirà che avrebbe preferito che lei fosse più severa. Può sembrare assurdo ma è così… poi se riesce a farle capire che stringere i denti oggi vorrà dire felicità e guarigione futura meglio ancora… la incoraggi e la entusiasmi sulla sua guarigione… e le stia vicina nei momenti difficili nei quali sopporterà meno quel corsetto… ricordandole quando sia.”fortunata” per il semplice fatto che indossa una cosa che le darà la guarigione… seppur sofferta… in bocca al lupo.

Commento di germana
Il 03/07/2010 alle 08:13

X SALVO. la ringrazio per i consigli che mi ha dato. effettivamente sono due anni che sono ” severa con mia figlia”,anch’io penso che tutto quello che stiamo facendo è per la sua salute, ma quando ti trovi difronte ed un medico troppo” buono” è difficile far capire a tua figlia che per noi e’ unica e che stiamo lottando con lei. fino ad oggi à stata veramente in gamba, ha indossato il corsetto tutti i gg, per andare a scuola, al cinema ecc.. senza mai lamentarsi,adesso qui fa veramente caldo…. ed è più pesante indossarlo, siamo rientrati dal mare per qualche gg..così a casa con l’aria condizionata è più serena… grazie…

Commento di germana
Il 13/07/2010 alle 13:25

Gent.le Dr. Negrini,
sono in attesa del controllo fisiatrico per Giulia, ho seguito i suoi consigli, il busto lo toglie per poco tempo ed abbiamo ridotto il periodo di vacanza al mare. Lei così è più serena.
Mi potrebbe gentilmente spiegare se parlare di scoliosi idiopatica evolutiva dorso lombare e scoliosi ad “S” al passggio dorso-lombare è la stessa cosa? Forse è una domanda banale ma mi ritrovo con il referto della rsm diverso dalla diagnosi fatta fino ad oggi (forse sono solo termini medici diversi) grazie

Commento di Sofia
Il 31/07/2010 alle 18:22

Gentile dottor Negrini,
io porto il busto 23 ore su 24, e ho una scoliosi di 50 gradi. ho quasi raggiunto la maturità ossea e se la colonna mi si ferma a questi gradi dovrò operarmi?? Attendo una sua risposta, grazie.

Commento di Monia Lusini
Il 16/08/2010 alle 09:36

Cara Sofia,
il trattamento in corsetto che stai facendo è mirato a bloccare la progressione della scoliosi e migliorare l’estetica e magari anche un po’ di gradi…è una scoliosi importante ma se riusciamo a fermarla non è necessario operarsi adesso. In età adulta questo tipo di scoliosi può evolvere da 0.5° a 1° all’anno…ma non è detto, dovrai controllarla nel tempo per vedere la sua evoluzione.
In bocca a lupo…
Monia Lusini

Commento di paola
Il 18/08/2010 alle 14:26

Qualcuno mi può spiegare perchè il principio ricorrente è “evitare l’intervento”? Io come la figlia della signora Germana non ho mai fatto vacanze perchè per 10 lunghi anni della mia vita ho dovuto portare corsetti e gessi. Ho perso tante di quelle esperienze e gioie che non potrò mai più rivivere e questo mi rattrista ancora oggi. Perchè tanti e tali sacrifici tutti volti ad evitare un intervento chirurgico? Io ho cominciato a vivere dopo essermi operata 15 anni fa, era il 1995 e avevo 23 anni. Ma a 23 anni la magia dell’adolescenza è passata. Perchè l’intervento è così tanto uno spauracchio? Lo so che ognuno di voi può immaginare cosa sia stato dopo 15 anni di controlli e radiografie non dover più pensare che la mia schiena poteva peggiorare. Niente più lastre, niente più controlli, Ho avuto 2 gravidanze senza mai avere mal di schiena, posso correre, fare sport e la mia schiena non peggiora, non sarà drittissima, non sarà perfetta, avrò 2 chili di ferrazzi dentro, una bella cicatrice….ma è lì, stabile e non peggiora. Il top sarebbe stata una vita senza scoliosi, ma con il senno di poi, potendo scegliere tra corsetto e intervento non avrei nessun dubbio: farei l’intervento prima possibile…

Commento di Sabrina
Il 18/08/2010 alle 19:55

Tutto iniziò con una piccola vacanza al mare, uno sguardo di troppo e mi trovo imbustata, 41° una tragedia, 1 agosto 2008 un caldo bestiale mi sembra tutto irreale nn ci posso credere è successo proprio a me, tutti che dicono “ti serve, passerà, una cosa è certa non ne potevo più facevo impazzire mia mamma chiedendogli l’intervento, per farmi contenta e per nn farmi andare di testa prendono un appuntamento all’ospedale.
Marta la mia fisioterapista cercava di farmi cambiare idea in tutte le maniere e io la “odiavo” per questo perché pensavo che lei nn capisse qual’era il mio problema, pensavo di risolvere tutto con un intervento e lei con tutta la sua pazienza cercava di distogliermi dall’idea nn riuscendoci, qualche giorno dopo al telegiornale riportano la notizia della ragazza morta per l’intervento alla scoliosi, la cosa mi ha sconvolta a tal punto da chiedermi se valeva la pena di rischiare la vita quando Marta mi convinceva che con un buon corsetto e tanta ginnastica si sarebbe risolto nei migliore dei modi. Non è che ci credevo poi molto però da quel giorno in poi ecco che la mia testa cambia modo di pensare e di vedere le cose, e col senno di poi dico che nn me ne sono pentita affatto visto che dopo due anni mi trovo un’adolescente di 14 anni con solo 15° gradi di scoliosi e 16 ore di corsetto al giorno.
Io devo dire che dopo neanche 20 giorni che portavo il corsetto sono andata al mare con una sola ora di libertà forse nn riuscivo ancora a rendermi conto cosa mi stava succedendo però sono andata lo stesso. Volevo dire che ho rinunciato a molte cose e adesso a 14 anni spero di poter recuperare quello che ho perso continuando il mio percorso in ISICO con le persone che mi hanno aiutato fin qui. Ragazze nn fate l’intervento potete risolvere in un’altra maniera, sicuramente più difficoltosa ma con soddisfazioni.

Commento di Paola
Il 20/08/2010 alle 11:13

Tesoro, cara Sabrina, sei molto giovane e ammiro la tua combattività, è la stessa che avevo io alla tua età, anche se a 14 anni avevo già alle spalle 4 anni di corsetto Milwaukee e 2 anni di corsetto gessato. Capisco anche la tua paura nei confronti dell’intervento: anche quella è la stessa che avevo io. L’intervento chirurgico per il trattamento della scoliosi ha, come tutti gli interventi chirurgici dei rischi correlati. Proprio come tutti gli interventi chirurgici: come per un parto cesareo, come per togliere le tonsille o le adenoidi, come per i tantissimi interventi estetici che si eseguono con tanta tranquillità. E’ un intervento chirurgico e pertanto va affrontato, se e quando necessario, e quando il paziente è pienamente convinto della sua scelta. Quello che volevo spiegare con il mio commento è che molte volte, un bravo e coscienzioso ortopedico sa, in fondo al suo cuore umano, che una scoliosi è evolutiva o meglio, se non lo può sapere con certezza, sa in base alla sua esperienza che ci sono delle probabilità molto alte che una scoliosi giovanile di 25-30° peggiorerà col tempo e quel paziente si troverà probabilmente in età adulta con una scoliosi di 50°, con tutte le complicazioni fisiche che ciò comporta. Molti ragazzi, curati per anni con gessi e corsetti, costretti a rinunciare a molte delle cose belle dell’adolescenza, prima tra tutte la spensieratezza e la gioia di crescere senza doversi sentire ingabbiati, hanno poi dovuto subire ugualmente, in età adulta, l’intervento chirurgico. Questa purtroppo non è solo una beffa ma una crudeltà enorme. Bisogna rendersi conto che accanirsi con terapie di contenimento purtroppo ancora medievali non sempre serve. In alcuni casi si dovrebbe abbassare la soglia dell’arrendevolezza all’intervento. Io ho deciso di operarmi a 23 anni, dopo aver passato in gabbia undici anni della mia esistenza, dagli 8 (Dio mio ero una bambina…) a quasi 19. Ho festeggiato nel gesso i miei 18 anni, non ho voluto e non ho foto di quel giorno. Ho fatto con il gesso l’esame di maturità. Non sono potuta andare alla gita di 5° liceo perchè mentre i miei compagni partivano per Amsterdam io ero in ospedale a cambiare il gesso. Chi mi ridarà quello che ho perso? A cosa è servito tutto ciò visto che l’intervento l’ho fatto lo stesso? A 23 anni avevo 55° di scoliosi e ancora il mio ortopedico, che mi ha seguita sin da bambina e mi chiamava Paoletta, mi diceva di aspettare, che per l’intervento ci sarebbe sempre stato tempo. Io allora sapevo e ora ne ho la certezza, che aspettare sarebbe stato un gravissimo errore, così come lo è stato torturarmi inutilmente per 11 anni. Agli ortopedici che hanno in ora in cura ragazzini chiedo solo di non dare l’illusione di una guarigione quando sanno che molto probabilmente non ci sarà. E’ meglio un intervento in giovane età e un’adolescenza libera, gioiosa e spensierata (per quanto possibile, visto che una schiena storta è comunque storta e i pensieri ci sono sempre) piùttosto che combattere un’inutile battaglia per poi fare l’intervento in età adulta.
Con questo non voglio dire che la chirurgia sia l’unica strada, ma che bisognerebbe arrendersi al fatto che alcune scoliosi sono purtroppo evolutive qualunque cosa si faccia e in quel caso è inutile torturare i piccoli pazienti, sarebbe invece meglio non privarli di gioie e di momenti che non potranno mai più ripetersi nella vita e prepararli ad ad accettare e ad affrontare al meglio l’intervento.

Commento di Sofia
Il 29/08/2010 alle 22:23

Ciao Sabrina, io sono Sofia. Sto completamente con te. Io porto il busto da circa 7 mesi , ho visto qualche poco ma sempre miglioramento. L’intervento non lo vorrò mai fare anche se capisco cosa prova Paola, ma nessuno mi distoglierà dall’idea di portare il busto. Io sono in poche parole straziata, ho duvuto rinunciare a tante cose ma a sapere che poi starò benissimo con una schiena perfetta anche con qualche grado però quando mi guarderò allo specchio non vedrò un taglio, senza offesa ma preferisco guardare la mia schiena così com’è. E poi farsi operare è come restare per tutta la vita con un busto, no non lo farò mai!!! ciao!!!

Commento di isabella bertelli
Il 29/08/2010 alle 23:00

Gentile dott. Negrini sono una sua paziente, affetta da una scoliosi grave, porto il corsetto sforzesco 23 ore al giorno e vorrei sapere se sia la mia condizione fisica, che il corsetto possono essere di impedimento per l’utilizzo delle attrazioni al parco di mirabilandia. La ringrazio per l’attenzione. Aspetto una sua risposta.
isabella

Commento di Monia Lusini
Il 02/09/2010 alle 09:14

Cara Isabella,
con il corsetto puoi fare la tua vita normalmente.. a parte le capriole !!
Cerca di prestare attenzione nei giochi con l’acqua ed evita solo giochi con contatti fisici o dove si rischiano degli urti violenti …
Per il resto, divertiti !!!
Monia Lusini
PS: controlla anche se non sia proibito da Mirabilandia stessa la partecipazione ai giochi indossando un corsetto, perché è possibile anche questo…

Commento di francesca
Il 24/09/2010 alle 14:35

Signora, non deve assolutamente permettere a sua figlia di indossarlo meno di quello prescritto. Io l’ho permesso e me ne pento amaramente in sei mesi ha ripreso 7 gradi, da 30 è arrivata a 37 gradi, ora ce ne pentiamo insieme io e mia figlia di 15 anni

Commento di ariane z.
Il 29/01/2011 alle 09:40

a proposito di vacanze. A mia figlia di 15 anni le è stato prescritto, dopo la visita con il dott. Negrini, il corsetto per una forma di scoliosi di 43° da tenere per 23 ore al giorno. Le verrà consegnato qui ai primi di marzo. Ha nel cuore il viaggio studio a Londra con delle sue amiche. Non me la sono sentita dire di no ma il mio chiodo fisso è l’uso del corsetto. Vorrei sapere se per il viaggio in aereo ci sono controindicazioni perchè credo che poi lì a Londra non abbia problemi a portarlo anche perchè sarà ad agosto le temperature sono più miti di qua e non deve fare attività fisiche, sarà ospite presso una famiglia con altre due sue amiche.
Fatemi avere notizie in merito al viaggio. Un grazie in anticipo. Ariane.

Commento di Roberta
Il 29/01/2011 alle 12:12

Per ariane z.: non so se possano esserci controindicazioni perché ovviamente non sono un medico ma posso dire che io ho viaggiato in aereo tre volte col corsetto gessato e senza problemi. Un saluto a tutti

Commento di Beatrice
Il 29/01/2011 alle 21:12

@ariane z. anche io ho viaggiato in aereo 4 volte con il corsetto indosso e oltre a essere sottoposta a perquisizione non c’è stato nessun problema… Non mi resta che augurarLe Buon Viaggio e in bocca al lupo per il percorso corsetto!
Un saluto affettuoso Bea

Commento di emanuela c.
Il 31/01/2011 alle 12:08

ariane z. anche mia figlia ha viaggiato diverse volte in aereo, l’unico problema sono i controlli di polizia, basta dire in anticipo che si indossa un corsetto con parti metalliche. Anche mia figlia è in cura dal dott. Negrini, questa settimana ritiriamo il secondo sforzesco e siamo molto contenti dei risultati . auguri per ogni cosa.
ciao

Commento di Stefano Negrini
Il 01/02/2011 alle 13:43

Cara Ariane,
non ci sono problemi a viaggiare in aereo con il corsetto, come le hanno testimoniato gli scritti qui sotto. L’unica cosa è portarsi dietro per precauzione la prescrizione (magari anche con una traduzione in inglese) per farla vedere in dogana, dove potrebbero perquisirla. In genere è meglio tenerlo addosso durante il viaggio: è più comodo così (unica eccezione è il rientro in aereo a casa il giorno della prima consegna: in quel caso è meglio cominciare con il corsetto a casa…).
Comunque, la vita con il corsetto è fatta apparentemente di mille piccole difficoltà come questa: l’atteggiamento mentale giusto è quello di non rinunciare a nulla “per colpa” del corsetto, ma fare tutto come se il corsetto non ci fosse, e trovare di volta in volta la soluzione migliore per gestire al meglio quello che si vuole fare anche con “lui” (tanti gli danno un nome…). Facendo così la vita pesa di meno, e la terapia passa prima e con risultati migliori.
Auguri e buon viaggio a sua figlia (anche se prima ci vedremo per il collaudo).
Stefano Negrini

Commento di Beatrice
Il 01/02/2011 alle 15:33

Esatto la prima cosa è non arrendersi mai e non farsi “sottomettere” dal corsetto! Il mio Mario (ha preso il nome da un calciatore) è sempre stato un ottimo compagno, ora è in soffitta!
Un affettuoso saluto Bea

Commento di sally
Il 28/03/2011 alle 21:14

Ciao,
porto il corsetto per la scoliosi e cifosi da nove mesi. i primi sei mesi lo indossavo 23 ore al giorno ma alla seconda visita il medico mi ha detto che sono migliorata e che potevo tenerlo 21 ore al giorno. Settimana prossima ho una gita scolastica all’estero per quattro giorni e volevo sapere se sarebbe dannoso non indossarlo durante questi giorni. In piu volevo sapere se ci sono problemi per il controllo di sicurezza dell’aereo, perche il corsetto ha dei pezzi in metallo… tipo se me lo fanno togliere ecc.. Grazie mille!!

Commento di Fabio Zaina
Il 31/03/2011 alle 10:37

Cara Sally,
la gita scolastica è sempre un momento critico in cui spesso e volentieri si getta alle ortiche almeno una parte del risultato per il desiderio, peraltro legittimo di non indossare il corsetto. Non è mai possibile quantificare in anticipo quanto si perderà, ma il rischio di perdere è alto, soprattutto per chi, come te, indossa il corsetto per molte ore al giorno. Inoltre c’è il rischio di rovinarsi la gita a causa del mal di schiena che tipicamente colpisce chi si concede sconti eccessivi.
Il mio consiglio quindi, è di partire con il corsetto, e di usarlo il più possibile, per evitare i problemi legati a una riduzione drastica e improvvisa delle ore.
Per l’aereo non ci sono problemi, basta segnalare la presenza del corsetto agli operatori.
Buona gita e in bocca al lupo.
Fabio Zaina

Commento di rosalba germanò
Il 30/07/2012 alle 11:28

Buongiorno, mia figlia (13 anni compiuti oggi) ha portato il corsetto maguelone per correggere una ipercifosi di 60°, per 24 ore al giorno per sei mesi (salvo qualche eccezione per sport o feste); alla radiografia di aprile la schiena risultava normale (27°) e la fisiatra ha ridotto le ore a 21 subito e a 18 per i mesi di luglio e agosto.Il problema è che mia figlia, oltre ad aumentarsi un po’ le ore, non rispetta la consecutività e toglie il corsetto tre ore e mezzo al mattino e tre ore e mezzo al pomeriggio. Che rischi corre facendo così per due mesi circa? E’ già passato un mese ed io ho l’angoscia che possa peggiorare. Devo insistere per rispettare la consecutività? Al mare è un po’ difficile
grazie per l’attenzione

Commento di Fabio Zaina
Il 31/07/2012 alle 12:19

Cara Signora Germanò,
normalmente consigliamo di fare una sola pausa al giorno per due motivi: primo, allenare la schiena a una pausa progressivamente più lunga, secondo, ridurre le “mezz’ore” rosicchiate al trattamento (se ogni volta che si toglie il corsetto si ruba qualche quarto d’ora prima di rimetterlo, l’effetto finale cambia a seconda del numero delle pause). Per quanto riguarda le pause durante le vacanze, di solito le consideriamo come un periodo a parte, e permettiamo di spezzare la pausa in due. Poi, appena finiti i giorni di vacanza, sarà bene rimettersi a regime, con una sola pausa al giorno. Per avere i migliori risultati e maggiore stabilità è inoltre indispensabile l’esecuzione degli esercizi specifici., che aiutano a mantenere i risultati ottenuti mentre diminuiscono le ore prescritte di corsetto.
Cordiali saluti.
Fabio Zaina

Commento di Giulia =)
Il 15/04/2013 alle 18:32

Caro Dott. Negrini,
sono Giulia e indosso il corsetto sforzesco dal 27 Luglio 2012. Negli ultimi ho riscontrato un forte prurito, soprattutto sulle spinte dorsali. Davo la colpa al fatto che fosse diventato ormai piccolo, e quindi, il 4 Aprile 2013 sono andata a ritirare il nuovo corsetto. Ma dopo una settimana ho ripreso ad avere un fortissimo prurito dappertutto. Vorrei sapere se esiste un rimedio a questo mio problema (creme,…).
Cordiali Saluti
Giulia

Commento di Sabrina Donzelli
Il 18/04/2013 alle 09:57

Cara Giulia,
talvolta capita che i ragazzi che indossano il corsetto sviluppino una reazione allergica al materiale utilizzato per costruire il corsetto, oppure si manifesta una allergia latente (già presente ) al nichel presente in alcune parti metalliche che compongono il corsetto. In tutti questi casi è consigliabile segnalare il problema al medico che ha prescritto il corsetto e rivolgersi all’officina ortopedica affinché le parti allergizzanti possano essere isolate con materiale ipoallergenico, come ad esempio la pelle di daino. E’ fortemente sconsigliato smettere di indossare il corsetto per le ore prescritte, pena la perdita della correzione ottenuta o applicare delle creme, in quanto tutte le creme hanno una componente che ammorbidisce la pelle e questo favorisce le lesioni da pressione. Talvolta per ridurre il prurito è utile assumere per bocca un antistaminico, ma in quest’ultimo caso è meglio contattare il medico di famiglia.
Sabrina Donzelli

Commento di Fabio
Il 05/05/2015 alle 13:13

Ciao a tutti, sono un padre di 50 anni ed ho una figlia di 13. Appena oggi abbiamo avuto la notizia che ragazza ha una cifoscoliosi (cifosi di 60°). Il professore che l’ha visitata ha consigliato (ha premesso che siamo ai limiti dell’intervento chirurgico)un corsetto gessato tipo Risser oppure corsetto tipo Maguelone. Dopo aver letto tutte le recensioni qui sopra ,ho non pochi dubbi a riguardo di mettere il corsetto per anni, o agire subito con un’intervento chirurgico. Sembra di aver capito che qualsiasi strada si prenda ci siano i pro e i contro e nessuna certezza, ma solo tanta sofferenza fisica e/o psicologica da parte degli adolescenti.
E’ come prendere una monetica e fare…..testa o croce?
lascio il mio indirizzo di posta x sentire qualche consiglio costruttivo.
Grazie a tutti di cuore e un in bocca al lupo a tutti.
fabiodarca@virgilio.it

Commento di Fabio Zaina
Il 12/05/2015 alle 15:40

Gent.mo Fabio,
Se l’intervento per la scoliosi è un’opzione da ponderare attentamente in casi molto gravi, l’intervento per l’ipercifosi lascia spazio alle scelte dei pazienti e delle loro famiglie
I risultati dei corsetti ed eventualmente dei gessi associati agli esercizi sono buoni, e permettono di migliorare quasi sempre.
La scelta tra intervento e corsetto non è affatto aleatoria, ma dipende, come nella scoliosi dai dati clinici della visita e dalla radiografia. I punti fondamentali nelle scelte terapeutiche restano comunque la rigidità della schiena e la presenza di deformità vertebrali. Questi aspetti son in realtà molto più importanti della misurazione in se dei gradi della curva, perché se la colonna è flessibile, la correzione anche di curve molto marcate è significativa e relativamente semplice.
Quando agli anni di tortura adolescenziale, è tutto molto soggettivo: negli anni ho visto ragazzi e ragazze determinati portare corsetti veramente impegnativi e logoranti, e altri rifiutare perfino gli esercizi, dicendo che praticarli era per loro una violenza. Famiglia, medici,terapisti, tecnici ortopedici possono veramente spostare l’ago della bilancia, permettendo ai ragazzi una vita normale oppure affossando la terapia e con essa il futuro.
In bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di Elisa
Il 16/09/2015 alle 12:40

Buongiorno, mio figlio indossa il corsetto tipo Maguelone da due giorni ed è davvero doloroso per le spinte che esercita su alcuni punti del corpo. Per fortuna riesce a sopportarlo durante il giorno e anche a scuola durante l’ora di motoria. La difficoltà maggiore è dormire perché, nella posizione supina, sente le barre d’acciaio dietro la schiena, mentre la spinta delle barre ascellari non gli permette di mettersi di lato. Ringrazio il dottore Zaina che mi ha detto di provare fino a trovare una posizione giusta e meno dolorosa. Tuttavia chiedo agli altri ragazzi che indossano lo stesso tipo di corsetto, se c’è una soluzione per dormire e se hanno riscontrato le stesse difficoltà. Questo perché non è facile frequentare la scuola dopo aver trascorso notti insonni.
Grazie mille.
Elisa

Commento di Patrizia
Il 11/12/2015 alle 12:48

Buongiorno, mio figlio di 11 anni ha ritirato ieri il corsetto Maguelone e l’ha indossato la scorsa notte non riuscendo assolutamente a chiudere occhio, fino a che, l’abbiamo tolto. Percio’ anche a noi sarebbe utilissimo sapere come fare a dormire con questo tipo di corsetto. Grazie mille per l’aiuto. Patrizia

Commento di Salvatore Minnella
Il 15/12/2015 alle 09:51

Cara Sig.a Patrizia,
noi di ISICO siamo soliti dire che il corsetto è lo ‘scomodo’ alleato nella terapia delle deformità vertebrali. In quanto scomodo sicuramente è indubbio che, soprattutto le prime notti, qualche piccolo o grande fastidio lo possa dare nell’addormentamento, ma in quanto unico alleato di provata efficacia, ci deve dotare di tutta la pazienza e la buona volontà necessaria a superare tali fastidi, in modo da riuscire ad indossarlo per le ore prescritte. Vedrete che dopo i primi tempi di difficoltà la situazione migliorerà sicuramente.
Spero di esservi stato d’aiuto.
In bocca al lupo per tutto
Salvatore Minnella

Commento di laura
Il 12/09/2016 alle 20:58

Buonasera, a mio figlio é stato prescritto un corsetto Maguelone per 21 ore. Mi chiedo come questo possa conciliare con la vita di un 14enne, per poter praticare educazione fisica a scuola o uno sport pomeridiano o ancora passare l’estate in piscina o al mare in compagnia di amici. Non c’è veramente alternativa? Sono sicura che il corsetto influirà in modo negativo sul carattere di mio figlio già molto chiuso, perché è l’età in cui si hanno le prime simpatie con le ragazze e inoltre non vorrei fosse oggetto di esclusione o cattiverie da parte dei compagni di scuola

Commento di Raffaella
Il 13/09/2016 alle 10:41

Buongiorno
ho una bambina di 12 anni che porta il corsetto…
poiché ho un’altra bambina di 8 anni e leggo qui che per la scoliosi ci può essere familiarità, a che età mi consigliate di farle fare un controllo?

Commento di Francesca Di Felice
Il 16/09/2016 alle 14:56

Gentile Laura,
da mamma condivido le sue preoccupazioni…tutte noi vorremmo che i nostri figli sfuggissero a ingiustizie e a prove troppo dure, come spesso possono essere le problematiche che riguardano la loro salute; ma è nostro compito insegnare loro ad affrontarle con determinazione e con serenità. Da medico posso dirle che il busto trova indicazione nei casi in cui è presente una deformità vertebrale (dunque un problema osseo, non esclusivamente posturale) che viene individuata in fase di crescita e che si associa ad un rischio di progressione della stessa e, dunque, di ulteriore peggioramento. I risultati della ricerca scientifica internazionale ci dicono che il corsetto può avere azione correttiva se indossato a tempo pieno (18-24h, a seconda dei casi), la buona notizia, però, è che nella pratica clinica, a seconda delle singole necessità, si procede nel tempo con la graduale e progressiva riduzione delle ore di indossamento del busto. Chi tratta quotidianamente problemi della colonna vertebrale in età evolutiva sa, purtroppo, che una gestione diversa del trattamento si associa a percentuali di insuccessi molto più elevati. Sono tantissimi i ragazzi in trattamento con busto che svolgono una vita sociale paragonabile a quella degli altri coetanei. Nel caso di una terapia con 21 ore di busto al giorno, lo sport, ad esempio, può essere praticato nelle tre ore di libertà. Avere presente gli obiettivi finali del percorso terapeutico, che nei casi di gestione delle deformità vertebrali, sono funzionalità ed estetica della schiena per i decenni della vita adulta, è fondamentale. E’ una questione di punti di vista, guardare il bicchiere riempito a metà e vederlo mezzo pieno personalmente mi ha sempre aiutata…per i ragazzi che necessitano di busto direi:” il trattamento per il tuo problema di salute richiede dei sacrifici temporanei…ok, è vero, ma il trattamento esiste, la questione diventa: scelgo di curarmi o no?”
Le faccio un in bocca al lupo,
Francesca Di Felice

Commento di Massimiliano Vanossi
Il 24/10/2016 alle 10:49

Gentile Raffaella,

il mio nome è Massimiliano Vanossi , sono un fisioterapista che da alcuni anni esegue regolarmente degli screening scolastici sulle deformità vertebrali, che possono insorgere in età dello sviluppo.
Lo screening prevede la somministrazione alla colonna vertebrale di due test specifici dai quali si ottengono dei valori, la cui interpretazione può dare diverse indicazioni: visita medica specialistica, controllo dopo alcuni mesi da parte dello stesso operatore che esegue lo screening, oppure nessun pericolo di deformità vertebrale. Queste indicazioni debbono tenere in considerazione diversi fattori. Tra i più importanti:

– età del soggetto esaminato

(minore è l’età, maggiore è la probabilità della necessità di ricontrollare dopo alcuni mesi da parte dallo stesso operatore che ha fatto il primo screening)

– gentilizio positivo

(presenza di un familiare con scoliosi, anche in questo caso maggiore sarà probabilità di ricontrollare dopo alcuni mesi o invio al medico specialista).

Lo screening ha la finalità di individuare, se presenti, i segni che possono essere i premonitori dell’insorgenza della patologia vertebrale, che poi dovrà comunque essere indagata approfonditamente da un medico specializzato sulla colonna vertebrale, per fare una diagnosi precisa, confermando o smentendo il risultato dello screening.

Le normative italiane prevedono un primo screening con il pediatra o medico di base a 12 anni, il successivo a 14 anni.

In realtà, in particolare quando la presenza di asimmetrie delle spalle, delle scapole o dei fianchi fa nascere sospetti, è opportuno far controllare il bambino anche se in tenera età.

Nel caso della sua bambina di 8 anni, se ha dubbi può farla controllare dallo specialista che segue la figlia più grande, o può farle fare uno screening presso il centro ISICO più vicino.

La saluto cordialmente

Massimiliano Vanossi

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