Due storie
- I bite e gli apparecchi dentali non curano la scoliosi.
- I plantari non curano la scoliosi.
- I massaggi non curano la scoliosi.
- Le manipolazioni non curano la scoliosi.
E’ ora di dirlo forte e chiaro. Scusatemi, ma non ne posso più di vedere i disastri causati da questi pseudo-maghi e/o veri furfanti che si aggirano per la giungla del trattamento della scoliosi. Basta!
Visto che non posso parlarvi di miei pazienti veri, perché potrebbero riconoscersi, vi parlo di due pazienti inventati mettendo insieme pezzi di storie vere raccolte negli anni. Molti si riconosceranno, perché purtroppo queste storie sono tutte uguali, ma sappiate tutti che non è possibile…
Prima storia. Adele, 15 anni, viene in prima visita con una grave scoliosi, ormai chirurgica (ossia da operare). Racconta che dalla sua natia Sicilia si recava ogni 3 mesi da poco meno di 3 anni a Napoli, dove una famosa dottoressa (purtroppo proprio laureata in Medicina e Chirurgia) la trattava con i plantari per la sua scoliosi. Questa dottoressa ogni volta la visitava, le faceva un esame molto accurato con il computer per i piedi e per la schiena, e li rifaceva nuovi in base a questi risultati. Era molto affabile, professionale. Le faceva fare una volta ogni tanto le radiografie, ma la curva secondo la dottoressa restava stabile. Ho messo le due radiografie una di fianco all’altra, e ad occhio nudo si vedeva l’enorme differenza: la vedeva anche la ragazza, anche i suoi genitori. Le due radiografie non erano misurate: una volta fatto, la prima era di circa 20°, la seconda superava i 60° ! Adele ed i suoi genitori, dopo un lungo penare ed alcuni altri consulti, hanno deciso di non operarsi, e di provare il trattamento conservativo. Hanno iniziato un faticosissimo trattamento a tempo pieno per 1 anno con un corsetto, che è stato tolto lentamente in altri 4 anni, ben oltre la fine della crescita. Ma la storia ha avuto per loro un lieto fine: hanno concluso intorno ai 45°, con un’ottima estetica (a prova di bikini: nessuno si accorge della scoliosi di Alice), e discrete garanzie di tenuta della schiena anche in età adulta. Alice è maturata con il trattamento, ha scoperto che cosa vuol dire far fatica per ottenere dei risultati, e sta facendo l’università con profitto. E’ chiaro, viene ancora seguita oggi saltuariamente, ma non sa più che cosa sia la sua schiena. Per fortuna.
Seconda storia. Giovanni, 14 anni, viene in prima visita con una gravissima scoliosi di 78°. I genitori, sconvolti, non sanno più che cosa fare. Avevano scoperto la scoliosi due anni prima. Avevano fatto una visita presso un luminare di grandissime capacità cliniche, ma con difficoltà di rapporto umano. Non li aveva per nulla soddisfatti, e la proposta di un Milwaukee (il corsetto con il collare) li aveva spaventati, ed erano scappati. Nella loro Brianza c’è un “mago della schiena” che, di fronte ai 25° di curva del ragazzo in quel momento, aveva spiegato loro che avrebbe risolto tutto con un bite e dei plantari. Si sono fidati. Questo signore parlava bene e li trattava bene. Ma visite mediche, o radiografie, non ne avevano più fatte. Ed oggi la sorpresa: 50° di peggioramento in due anni. Abbiamo parlato per oltre un’ora, ed alla fine sono andati su mia indicazione a fare una visita da un chirurgo. Giovanni ed i suoi genitori hanno deciso per l’intervento. Tutto è andato bene. Anche loro oggi sono contenti.
Due storie a lieto fine ? Non lo so. Oggi abbiamo due ragazzi tranquilli e due famiglie felici. Ma anche due schiene comunque rovinate, perché la scoliosi poteva essere fermata molto prima, ma chi li ha mal-trattati ha fatto quel che ha fatto. Sono i tempi di Vanna Marchi anche in sanità, come vedete dal nord al sud. Per favore, stateci attenti e cercate di verificare anche le conoscenze scientifiche e non solo le qualità umane di chi vi sta di fronte.
Commenti
Commento di Isico
Il 25/05/2006 alle 09:31 Un commento al post precedente nel blog da parte di Michele Romano |
Commento di Stefano Negrini
Il 25/05/2006 alle 09:32 Mi spiace che a qualcuno sia parso di riconoscere la professionista protagonista della storia “ricostruita” da più storie diverse di cui parlo nel blog. |
Commento di Claudio
Il 11/06/2006 alle 08:59 Vorrei sapere se qualcuno ha esperienze con il Rolfing (consultare eventualmente il relativo sito http://www.rolfing-italia.it) per quanto attiene a terapie riabilitative e cura della scoliosi in età infantile-adolescenziale. |
Commento di Michele Romano
Il 12/06/2006 alle 12:18 Non sono in grado di testimoniare riguardo a esperienze dirette sul Rolfing come metodo di trattamento della scoliosi; posso solo dare qualche indicazione rispetto alla scientificità dell’approccio. Intanto il metodo parte dall’assunto che la scoliosi sia originata da una retrazione fasciale che impedisce lo sviluppo simmetrico della colonna, costringendola a una deviazione forzata. E’ noioso dire sempre le stesse cose, però sono costretto a farlo ancora una volta: oggi la comunità scientifica che si occupa di deviazioni della colonna non è ancora in grado di indicare la causa della scoliosi. Sono d’accordo che debbano essere avanzate delle ipotesi, altrimenti la conoscenza non progredisce, però trovo sgradevolmente poco etico dare informazioni sbagliate a un genitore spaventato che si trova improvvisamente a dover affrontare la tegola imprevista della scoliosi del figlio. |
Commento di Francesca
Il 20/03/2007 alle 17:20 Mi chiamo Francesca ho contratto la scoliosi dorsale sinistro_convessa e dorso _lombare destro convessa a 10 anni, dalle prime visite risultava che la mia scoliosi era di 19° sono stata seguita da un medico che mi ha completamente rovinato sbagliando corsetti e addirittura il gesso! Io e mia madre siamo scappate, abbiamo girato diversi dottori tutti con la stessa frase: OPERARE! In quei tempi ero diventata 65° avevo 14 anni! Alla fine abbiamo incontrato il mio primo “”angelo””, mi ha operata usando i distrattori di Harrington dopo ho scoperto che se alletà di 9,8 o 10 anni mi avessero fatto una risonanza completa sarebbe saltato fuori il vero problema della mia scoliosi LARNOLD CHIARI |
Commento di Stefano Negrini
Il 21/03/2007 alle 08:54 Vedi risposta in altro commento. |
Commento di LUIGI
Il 22/12/2009 alle 16:20 Salve, volevo sapere se posso ankora guarire dalla scoliosi alletà di 18 e porto un busto da quasi 1 anno e mezzo…grazie |
Commento di Sabrina Donzelli
Il 18/02/2013 alle 13:42 Cara Signora Lucia, |
Commento di Consilia
Il 15/04/2013 alle 20:38 salve, ho 64 anni ho una scoliosi peggiorata negli ultimi anni con spostamento del bacino e una gamba più corta, i dolori sono aumentati specialmente se cammino. Ho scoperto questo sito per caso, facendo uno sforzo notevole con me stessa perché ho sempre sofferto in silenzio per questa “menomazione”, non sono mai riuscita a parlarne. Grazie a questo blog e alle storie che ho letto sono riuscita a farmi coraggio, non sapevo che ci fossero tante persone e addirittura bambini piccoli o nati con questo problema che purtroppo ti segna la vita. |
Commento di Colombo Michelle
Il 17/05/2014 alle 13:54 Ciao !se volete sapere la mia storia cercatela negli ultimi commenti!:) |
Commento di Stefano Negrini
Il 22/02/2016 alle 12:03 Caro Jova, – il concetto di fine crescita non è ben definito, e per anni si è pensato (e qualcuno poco aggiornato tuttora pensa) che il fine crescita fosse quando le ossa hanno raggiunto una stadiazione in cui in effetti in altezza si cresce ancora solo di uno-due centimetri. Purtroppo quello stadio osseo non corrisponde alla maturità dell’osso, che normalmente arriva 2-3 anni dopo. Molti hanno per anni sostenuto che a quel punto si potevano togliere i corsetti e che anzi erano inutili. Gli esperti internazionali di trattamento conservativo (e ti stupirebbe scoprire che proprio noi di ISICO siamo ritenuti tra i maggiori esperti in assoluto in questo trattamento a livello mondiale – e non per niente trattiamo pazienti che arrivano a noi ormai da tutto il mondo) ritengono oggi che in una scoliosi lieve (non da corsetto per intenderci) si può finire la terapia a quel punto; ma in una scoliosi media si deve protrarre il trattamento, ed in una grave è INDISPENSABILE la terapia per non peggiorare ancora. Perchè le ossa non mature continuato a deformarsi di fronte ad un carico troppo asimmetrico sino a quando non maturano completamente. – se ti riferisci invece ad un trattamento effettuato dopo la fine completa della crescita, ma entro i 24-25 anni, come avrai modo di leggere ripetutamente in questo blog, e come diciamo sempre ai nostri pazienti, si può fare se si vuole migliorare l’estetica. A volte abbiamo anche miglioramenti radiografici, ma non li possiamo garantire. E questo lo diciamo sempre ai nostri pazienti. Quindi nessuno affronta mai un trattamento di questo genere senza essere pienamente consapevole di che cosa eventualmente aspettarsi. – in prima visita spieghiamo sempre ai pazienti ed ai genitori che cosa stiamo facendo, perché e che cosa aspettarsi: quindi non esiste da noi un paziente che non sia completamente e pienamente informato – magari tu eri troppo giovane e non te ne ricordi ? – la nostra struttura è totalmente privata. Ne abbiamo parlato già in altri commenti nel blog. E’ stata una scelta sofferta ma inevitabile, per poter offrire ai nostri pazienti solo il meglio e con le migliori procedure, senza tutte le lungaggini burocratiche che nel Sistema Sanitario Nazionale a volte proprio impediscono di lavorare bene. – la nostra struttura è a livello mondiale quella che fa più ricerca in assoluto nel trattamento non chirurgico della scoliosi. Questo dato è confermato da classifiche internazionali di strutture indipendenti ed incontestabili. Questa ricerca ce la finanziamo da soli, o meglio ce la finanziano i nostri pazienti con le parcelle che pagano. Non siamo obbligati a fare ricerca, ma la facciamo perché serve e perché se non la facciamo noi per il bene dei nostri pazienti non la fa nessun altro. Ed è talmente vero che è dimostrato in letteratura come dalla fine degli anni 80 sino agli inizi del 2000 la ricerca in questo trattamento era ferma. Oggi è ripartita anche attraverso una Società Scientifica mondiale che noi abbiamo fondato con altri colleghi stranieri. – siamo una delle pochissime strutture private in Italia che, senza alcun obbligo di nessun genere, consentono ai pazienti indigenti di pagare rispetto al loro indicatore ISEE, quindi rispetto al loro reddito – la nostra struttura si basa, si è sempre basata e sempre si baserà, su una tensione etica molto precisa. Non facciamo trattamenti di cui non sia dimostrata scientificamente l’efficacia (ecco perché facciamo ricerca! Per motivi etici, e di certo non economici – a noi la ricerca costa e non poco !). Al di la di visite e trattamenti, dedichiamo poi estrema attenzione ai nostri pazienti con tutti gli strumenti possibili (anche questo blog e il gruppo facebook ne sono una testimonianza): pure questo è un impegno non retribuito e che potremmo evitarci. Detto tutto questo, caro Jova, mi dispiace per te e per le tue sensazioni e sofferenze. Ma non ti consento di offenderci, nè privatamente nè tanto meno pubblicamente. |
Commento di Stefano Negrini
Il 07/03/2016 alle 14:16 Egr Sig. Colombo, |
Commento di precilla
Il 12/09/2017 alle 14:10 Ciao, Più informazioni |
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Il 13/05/2006 alle 20:35
manca qualcosa ai “non cura”; manca il NUOTO. IL NUOTO NON CURA LA SCOLIOSI. Vogliamo dire anche questo forte e chiaro? In venticinque anni di professione troppe volte sono incappato in affermazioni mediche circa le capacità curative del nuoto e troppo spesso ho dovuto fare una grande fatica per dimostrare ai genitori dei miei pazienti quale inganno si nasconde dietro tali affermazioni. Ancora oggi molti ortopedici anche giovani insistono su questo principio. Facciamo quadrato anche su questo forse prima di andare in pensione avrò la fortuna di vedere realizzato il sogno del “mito sfatato”.