La diversità
Ciao carissima Noemi, ti ringrazio per questo intervento e ringrazio anche Fabio, che ha giustamente colto l’aspetto importantissimo che vivere il corsetto fosse un difetto e aver voluto subito aiutarti dandoti risposta. Io ti conosco bene e conosco bene anche la tua bellissima famiglia: correggimi se sbaglio. Quello che intendevi, era un problema importantissimo. Assieme alla tua famiglia sei riuscita ad elaborarlo e di quest’esperienza ne hai fatto tesoro.
Per la prima volta ti sei sentita diversa dagli altri e questa cosa fa paura. Succede molto spesso, sai, di dover affrontare nella vita la diversità: alle volte siamo noi ed alle volte sono gli altri ad essere diversi. Purtroppo l’essere umano per istinto teme la diversità, proprio perché le differenze sono sconosciute e quindi temute. Andando un po’ oltre il corsetto, non pensi che mai come oggi la gente sia quotidianamente a contatto con quello che può sembrare diverso; gli stessi tuoi compagni non sono tutti trentini, i tuoi amici hanno abitudini diverse dalle tue eppure questo ormai non è più considerato ne diverso ne strano. Ma credi, quando io o la tua mamma o le persone della nostra età andavano a scuola era quasi inimmaginabile avere un compagno che arrivasse da una nazione diversa dalla nostra o che fosse di religione diversa o che non mangiasse le stesse cose che mangiavamo noi. Figurati che quando arrivava un nuovo compagno da un’altra regione, era un evento: più si viveva in paesini sperduti tra le valli, più questo era uno scoop. Poi quindici, venti anni fa le classi sono diventate multietniche e credi senza falsa ipocrisia ciò ha creato non pochi problemi e pensieri a noi genitori “indigeni”. Perché questo? Perché i ragazzi erano indubbiamente diversi: poi abbiamo imparato a conoscerli e ora per te è assolutamente normale studiare, giocare e condividere la tua vita con ragazzi di diversa nazionalità e cultura.
Quindi cara Noemi e tutte voi ragazze che portate il corsetto, questa è stata la prima prova che la vita vi ha messo di fronte per sperimentare questo importantissimo passaggio nella vostra crescita.
VI SIETE RITROVATE DIVERSE RISPETTO ALLA NORMALITA’. LO AVETE ELABORATO. VI SIETE PROPOSTE AGLI ALTRI CHE MAGARI VI HANNO VISTE DIVERSE. MA POI UNA VOLTA CAPITO E CONOSCIUTO IL PROBLEMA, NON ESISTEVA PIU’ MOTIVO DI SENTIRSI DIVERSE E DI AVERE PAURA.
Cosa ne direste ragazze se anche noi grandi fossimo sempre in grado di fare questo, cioè imparare a riconoscere le diversità per renderla normalità?!
Buona estate !!!! Ancora in spiaggia, ancora con il corsetto sulla sdraio ma per più ore e la schiena molto più diritta!!!!!
Commenti
Commento di Ceci
Il 21/07/2011 alle 20:28 Alexandra, il tuo intervento mi ha dato molta forza… e in effetti anche io la penso come te =) |
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Il 11/07/2011 alle 10:38
ciao 🙂 quello che sto per scrivere è per Marta Tavernro e per tutte le ragazze che come me portano il corsetto.
Io ho iniziato da poco a portare il corsetto, da 1 mese e mezzo circa, il 31 maggio 2011…. la 1 volta a padova mi avevano detto che dovevo portare il Milwaukee … appena me l’hanno detto è stato come se il mondo mi fosse caduto addosso ….la mamma era disperata e per giorni ha continuato a cercare soluzioni diverse su internet e poi per fortuna ha trovato isico:)… appena si è informata abbiamo preso appuntamento con il dottor Zonta a Vicenza e dopo quella visita eravamo tutti soddisfatti, io ero tranquillissima l’idea di portare il corsetto non mi sfiorava neanche un pò….ho cominciato a pensare in modo positivo come sarebbe stata la mia vita, a scegliere il nuovo guardaroba 🙂 a dirlo in anticipo a professori e compagni di classe amiche….cominciavo a fantasticare e a prepararmi all’idea di portare il corsetto.
Poi il gran giorno è arrivato: 31 maggio 2010…il giorno in cui ho visto per la prima volta mario 🙂 (il mio corsetto)…..mentre aspettavamo in sala d’attesa ero tranquillisima e nn vedevo l’ora di vedere com’era il corsetto….i primi giorni nn è stato facile mi faceva malissimo e la notte era un disastro…dolori dappertutto, notti in bianco ma poi…tutto è cambiato…mi sono abituata già dal 3 giorno e poi con il passare dei giorni andava sempre meglio….i dolori cominciavano a sparire e la notte dormivo come un ghiro :)…a scuola nessuno ha detto niente beh mi facevano un sacco di domande ma nessuno mi ha preso in giro perché già sapevano che avrei dovuto portare il corsetto…mi hanno fatto le firme…mio fratello e mia mamma mi hanno comprato tutti i vestiti nuovi e io ho imparato a gestirmi e a muovermi meglio…ora ogni volta che vengo a Trento dalla Marta, sono felicissima perché mi dà forza, energia e mi rassicura totalmente…c’è da dire che gli esercizi però sono una rottura di p****e 🙂 🙂 …e anche il collarino…è più facile portare il collarino….quello che voglio dire è che dal primo giorno io nn o mai perso la forza di volontà, la fiducia e la poisitività di affrontare le cose …sin dal 1 giorno io sono sempre stata tranquilla e allegra nn mi dispiace portare il corsetto anche se alle volte è un po fastidioso per il caldo per i vestiti e gli esercizi che odio fare….ma alla fine è un esperienza che rimarrà con noi per tutta la vita è una fase in cui noi dimostriamo di avere coraggio e tanta volontà e in cui facciamo tantissimi sacrifici….prò quello che mi da coraggio è che nn sono l’unica e ho la famiglia e gli amici che mi danno coraggio e una terapista perfetta 🙂 (Marta Tavernaro)…tantissime ragazze portano il corsetto la nostra terapista, la nostra famiglia, il nostro dottore e gli amici ci danno coraggio e riconoscono i nostri sforzi…noi tutte insieme e secondo me noi che facciamo parte dell’isico, che portiamo il corsetto e facciamo tanto sacrificio siamo migliori rispetto agli altri perché mostriamo di avere coraggio di avere forza di volontà e di riuscire ad affrontare questo problema con tanta forza e allegria …perché non è facile! E nessuno meglio di noi può sapere che cosa vuol dire portare il corsetto, sopportare i primi dolori, fare gli esercizi e affrontate anche il caldo in estate e per chi come me lo tiene 23 ore al giorno per il primo anno deve rinunciare al mare e a tante altre cose….quello che facciamo noi e quello che dimostriamo di essere è incedibile è una cosa che gli altri non possono capire e se i nostri compagni di scuola ci prendono in giro allora vuol dire che non capiscono un c***o… e che non saranno mai in grado di fare un sacrificio come quello che stiamo facendo noi, per anni, ……quindi voglio dirvi non arrendetevi mai! Non rinunciate mai! E combattiamo insieme questo problema 🙂 perché siamo una squadra anche se non ci conosciamo! 🙂 …e questa esperienza ci aiuterà a crescere, a capire tante cose, a risolvere i nostri problemi e ne faremo sempre tesoro per tutta la vita…..un grazie alle mie amiche che mi danno coraggio…grazie al mio dottore e alla Marta che mi sono vicini e ma danno forza e grazie alla mia famiglia che mi aiuta 🙂 🙂 :)……da alexandra per voi!! 🙂 ….ciao ciao 🙂 🙂 🙂