L’intervento chirurgico adesso?
Abbiamo ricevuto una mail di “genitori disperati”, che ci raccontavano i dubbi per loro figlia:
“Mia figlia ha quasi 13 anni. Circa quattro o cinque anni fa dopo aver fatto una visita ortopedica il medico diagnosticò una scoliosi idiopatica e ci consigliò di metterle un corsetto tipo boston per 16 ore al giorno.
Ma mia figlia non lo sopportava proprio e dopo circa 8 mesi abbiamo rinunciato a metterglielo perchè accusava una sofferenza continua nella respirazione.
Preso un altro appuntamento con un ortopedico quest’ultimo ci consigliò di abbandonare il corsetto e di intraprendere la strada dell’osteopatia.
Per più di un anno e una volta al mese mia figlia faceva regolarmente osteopatia, ma non convinto di questa cosa gli feci fare un’ulteriore radiografia e presi un nuovo appuntamento presso una struttura diversa dalle altre ma sempre di ortopedia.
Il medico ci ha diagnosticato senza riserve che la bambina era affetta da scoliosi idiopatica degenerativa con 58 gradi e che l’unica soluzione possibile era quella di operarla.
Da quel momento è come se ci fosse crollato il mondo addosso e vi pongo da genitore una serie di domande che vorrei che lei in qualità di dottore ci potesse spiegare.
Vorrei sapere qual è la percentuale di riuscita di questi tipi di operazione? Mia figlia come condizione motoria dopo l’operazione potrà fare qualsiasi movimento come una bambina normale o i suoi movimenti nel corso della vita potrebbero essere in percentuale limitati?
E’ vero che una volta operata c’è una remota possibilità che la parte interessata di mia figlia possa ancora crescere, con la conseguenza di una nuova operazione?
Mia figlia fisiologicamente può ancora crescere in altezza o potrebbe essere impedita nella parte in cui si andrebbero a fissare le barre con le viti?
Potrà vivere una vita normale?
Ma e’ proprio necessario operarla o c’e’ ancora qualche possibilità che possa non essere operata, ci sono strade alternative o perdendo altro tempo mia figlia può solo peggiorare?
Genitori disperati”
Gli interventi chirurgici per la scoliosi sono sempre molto importanti; il rischio che l’operazione abbia delle complicanze è (secondo i dati pubblicati) del 5%. Questa percentuale include tutto, dalle complicanze molto lievi a quelle più gravi. Ogni chirurgo ha poi le sue percentuali e si potrebbe chiedere a lui un’informazione più specifica.
Dopo l’operazione la schiena sarà bloccata nella parte interessata dalla curva, non potrà più muoversi liberamente come fa oggi. C’e’ anche il rischio di un successivo nuovo intervento, che è pari al 30%. Per quanto riguarda il residuo di crescita, dipende dall’età ossea del paziente, e dal tipo ti intervento che verrà effettuato.
Nel complesso, comunque, si può fare una vita normale anche se con qualche difficoltà in più. Si possono avere figli, sia con parto naturale che con parto cesareo, si può fare sport.
In un caso come quello descritto, il rischio di peggioramento dipende molto dalla crescita ossea residua: se la paziente è ancora in crescita, non fare niente vuol dire andare incontro sicuramente ad un ulteriore peggioramento.
Rispondere alla domanda sulla necessità della chirurgia non è facile: l’indicazione alla chirurgia c’è sicuramente quando la curva è così importante. Tuttavia oggi la medicina non si basa più esclusivamente su cosa il medico ritiene sia meglio per il suo paziente, ma sulla discussione e l’interazione tra medico e paziente, e il paziente (e la sua famiglia, soprattutto nel caso dei minori) ha il diritto di scegliere, quando possibile, la strada che reputa più adatta al proprio modo di affrontare la vita e alle proprie convinzioni. Questa frase un po’ filosofica vuole significare che per chi non vuole prendere in un certo momento in considerazione l’intervento una strada alternativa esiste: si tratta di mettere un corsetto a tempo pieno che abbia la stessa rigidità ed efficacia del gesso per cercare di stabilizzare e possibilmente di ridurre l’entità della curva. Se riuscisse a scendere sotto i 50° la paziente avrebbe la possibilità di rimandare l’intervento e verificare durante la vita adulta se la scoliosi rimante stabile o meno. Quello che si sa oggi infatti è che le scoliosi sopra i 50° tendono a peggiorare lentamente anche in età adulta (ecco perché viene proposto l’intervento), mentre quelle sotto i 30° sono stabili (salvo rare sfortunate eccezioni). Quello che normalmente succede tra i 30 e i 50° non è affatto certo, è molto soggettivo e da verificare caso a caso.
Da genitore mi permetto di aggiungere questa riflessione:
Decidere di far sottoporre la propria figlia ad un intervento così importante a soli 12-13 anni è sicuramente un scelta terribile. Dare alla propria figlia la possibilità di scegliere se farsi operare o meno permettendole di avere una possibilità di verificare se la sua schiena tiene in età adulta è tutt’altra cosa. Non è possibile promettere il risultato: ho visto situazioni simili recuperare a sufficienza, ma anche altre che sono rimaste stabili e qualcuna che nonostante tutto è peggiorata un po’. Ognuno ha la sua storia, e la si scopre un pezzo per volta man mano che il trattamento procede. Dopo un anno e mezzo però, è possibile trarre già delle conclusioni e prendere eventualmente una decisione.
Commenti
Commento di Fabio Zaina
Il 04/05/2010 alle 13:13 Caro papà, |
Commento di Fabio Zaina
Il 30/06/2010 alle 14:24 Gent.mo Giuseppe, |
Commento di arianna
Il 01/08/2010 alle 15:21 Salve amici! un bacio…ary la mia e-mail è polveredistelle25@hotmail.it |
Commento di Jole
Il 07/03/2011 alle 00:55 Vorrei mettermi in contatto con Alex. Mi sembra di aver capito che hai la mia età e che a Roma hai trovato uno specialista che ti ha dato buoni consigli. Il tuo commento lo condivido appieno. Io da quando sono a Roma ho ricominciato a pensare che avrei bisogno di uno specialista che mi segua, ma sono delusa, anche perchè ho perso il mio riferimento di Milano, nel senso che l’Ortopedico che mi ha trattato da adolescente è deceduto.Io ho 45 anni e una doppia curva con contratture asimmetriche e artralgia bilaterale. Sono anch’io confusa per tutti i motivi che hai detto tu! Da un pò di anni vado avanti praticamente con il fai da tè. Ti prego rispondimi e se vuoi la mia e-mail è jolem@libero.it |
Commento di sms 3935501281
Il 16/05/2011 alle 19:08 per michele contattami a giuliaveli@yahoo.it (anche come contatto di facebook) |
Commento di Michele
Il 06/06/2011 alle 17:13 Grazie Paola, la tua testimonianza mi incoraggia e mi rassicura tanto. |
Commento di Elisabetta
Il 02/08/2012 alle 10:11 Caro Sig. Michele, ho appena letto i suoi post. Io sono la mamma di una ragazza di 14 anni, operata da un mese di scoliosi idiopativa evolutiva. L’intervento è andato benissimo e dopo tanta tensione, paura, preoccupazioni, questo enorme scoglio è stato superato. Se le fa piacere le lascio il mio indirizzo mail e le racconterò la nostra esperienza, elisabetta.depieri@alice.it |
Commento di Rossana Incerti
Il 06/02/2013 alle 01:13 E ripeto continuiamo, se volete e se si può ovviamente, a riferire qua il nostro “andamento dolore”. Sostenersi a vicenda è già una terapia. |
Commento di Stefano Negrini
Il 10/05/2013 alle 11:18 Egregio signore, |
Commento di angela
Il 12/12/2013 alle 09:58 Volevo suggerire a Roberto di far fare una visita a sua figlia |
Commento di Barbara
Il 12/12/2015 alle 17:21 Per Sara Leporati: |
Commento di Silvia
Il 28/12/2015 alle 22:51 Ne ho sentite di tutti i colori per quanto riguarda l’operazione. C’è rischio di rimanerci, è vero? Ho bisogno di speranza e di qualcuno che può consigliarmi bene, di confronti con persone che hanno fatto appunto l’operazione e si anche sentire le vostre opinioni. consigli? Se volete scrivermi la mia mail è questa: silvia.1999@virgilio.it |
Commento di Alessandra Negrini
Il 22/06/2016 alle 12:51 Cara Giusy, |
Commento di arbaoui ahmed
Il 05/08/2016 alle 07:29 Ciao io sono ahmed 40 anni ho una scoliosi angolare gravi anchi petto tanto in avanti rispiro male sono in attesa al rizzoli dal dt.—- |
Commento di Alessandra Negrini
Il 07/09/2016 alle 13:50 Gentile Marina, |
Commento di Fabio Zaina
Il 12/09/2016 alle 12:01 Gent.ma Sig.ra Michela, Nella nostra esperienza e nei dati che abbiamo pubblicato non è affatto vero che quasi sempre la colonna torna storta come prima della terapia, tanto meno ancora più storta. Se si fanno le cose giuste il risultato è generalmente stabile, per lo meno nel medio termine. – non sono stati fatti gli esercizi In uno studio che abbiamo pubblicato, abbiamo proprio dimostrato, per esempio, che chi fa gli esercizi giusti, ha un risultato sostanziamente stabile quando abbandona il corsetto, chi fa esercizi poco specifici ha un peggioramento di qualche grado, chi non fa gli esercizi in media peggiora di 5 gradi, a volte anche 10°. Questo a parità di qualità e dosaggio del corsetto. La fase di abbandono del corsetto è cruciale. Oltre agli esercizi è fondamentale che l’abbandono sia estremamente graduale. La colonna deve abituarsi in maniera progressiva e graduale a stare senza corsetto, soprattutto quando la curva è molto seria. Per finire, bisogna ricordare che quello che accade in età adulta dipende anche dal risultato finale: chi chiude la terapia sotto i 30° normalmente rimane stabile, chi chiude oltre i 50° tende generalmente a peggiorare gradualmente nel tempo, mentre tra i 30° e i 50° il rischio aumenta progressivamente all’aumentare della curva. Anche di questo bisogna quindi tenere conto. La chirurgia è una terapia importante per la scoliosi, ma ha anche molti effetti collaterali e complicanze (10-15% degli adolescenti operati vanno incontro a questo tipo di problemi, una percentuale piuttosto alta). E anche quando va tutto bene una colonna operata non è una colonna normale, perché viene “bloccata” dalla strumentazione chirurgica. Deve essere quindi limitata a quei casi che sono sicuramente una minoranza nel grande numero delle scoliosi nei quali i vantaggi e i benefici superano gli svantaggi e rendono ragionevole affrontare i rischi. Cara signora Michela, |
Commento di Alessandra Negrini
Il 27/10/2017 alle 15:33 Cara Flavia, |
Commento di Bruno Leonelli
Il 01/02/2021 alle 09:47 Salve Sig.ra Tiziana, |
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Il 18/02/2009 alle 12:05
BUONGIORNO A TUTTI
Sono la mamma di un ragazzo di 19 anni che in febbraio del 2008 ha subito un intervento dartrodesi L5-S1 per spondilolisi con elistesi di 1° grado, che gli causava dolori fortissimi alla schiena tanto che per potere camminare negli ultimi tempi doveva usare le stampelle. Ora a distanza di un anno dallintervento, nonostante la riabilitazione, i massaggi, la nevralterapia e la mesoterapia in sito il dolore è ricomparso non così forte ma comunque da. non permettergli di stare a scuola seduto per tante ore.
I medici che lo hanno operato dicono che arriverà ad avere una vita normale, ma che comunque dovrà fare sempre nuoto o ginnastica specifica che gli serviranno ad allungare la muscolatura. Mi piacerebbe sentire altre testimonianze di persone che hanno subito il suo stesso intervento grazie.